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Sicilia, 5 comuni su 7 al ballottaggio

29 aprile 2019 | 08.25
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M5S perde Bagheria, sindaco è Tripoli sostenuto del centrosinistra. Scandurra vince ad Aci Castello. Al secondo turno Caltanissetta, Gela, Castelvetrano, Mazara del Vallo e Monreale

Immagine d'archivio (Fotogramma)
Immagine d'archivio (Fotogramma)

Due passi indietro e un passo avanti: le amministrative in Sicilia per i Cinque Stelle sono come una Giano bifronte. Da un lato il Movimento, rispetto a cinque anni fa, perde comuni come Bagheria e Gela, dall'altro conquista il ballottaggio nell'unico capoluogo al voto dell'isola, Caltanissetta, e anche a Castelvetrano, dove fa segnare il picco di voti (28,5%) nel comune natale del boss Matteo Messina Denaro. A livello di voti, sono lontane le percentuali del 2018 quando a Caltanissetta superò di poco il 50% (50,8%) e a Castelvetrano ottenne il doppio dei consensi attuali. In media il Movimento viaggia intorno al 15-20% nei Comuni dove si è presentato. Ma in casa 5 Stelle si tira un sospiro di sollievo: "poteva andare peggio", si ragiona nei piani alti. Tanto più che in Sicilia la Lega non sfonda, come subito fanno notare i 5 Stelle a scrutini ancora in corso. "I giornali non lo ammetteranno mai - punge Luigi Di Maio in una diretta Facebook da Varsavia - ma dove la Lega corre da sola noi siamo sempre davanti a loro: quando si corre ad armi pari, noi andiamo sempre più forte". Quanto alle sconfitte a Bagheria e Gela, "non le governiamo da anni, non ci sentiamo di aver perso nulla", assicura il capo politico del Movimento.(segue) La Lega "è sempre dietro il M5S e con distacco - gli fa eco, sentito dall'Adnkronos, l'europarlamentare siciliano Ignazio Corrao - Al Sud la Lega sta imbarcando di tutto perché non ci sono 'leghisti siciliani', non possono esistere: il vero leghista odia il siciliano, lo vede come uno straniero. Dunque l'unico motivo per cui ci si candida nelle liste della Lega al Sud - sentenzia l'europarlamentare- è la poltrona: chi prima tentava coi vecchi partiti non può farlo col M5S perché noi abbiamo regole rigide, mentre la Lega ha aperto le porte a qualsiasi procacciatore di poltrone, e così sarà anche per le elezioni europee". Ma c'è chi non la pensa allo stesso modo e dissente apertamente. Ad esempio sullo stop arrivato dagli abitanti di Bagheria al M5S. "Non condivido affatto le parole di Luigi Di Maio - scrive su Facebook il deputato regionale siciliano M5S Luigi Sunseri - Oggi, durante una diretta, ha affermato: 'Bagheria non è governata più dal Movimento da anni'. Il sindaco Patrizio Cinque si è autosospeso, ma consiglieri e assessori hanno rappresentato (benissimo tra l'altro) il Movimento 5 Stelle per 5 lunghi anni. Fino all'ultimo giorno del loro mandato". Intanto l'appuntamento delle elezioni europee si avvicina a grosse falcate. Manca meno di un mese alla chiamate alle urne, e c'è un dato che preoccupa i grillini: la raccolta fondi langue, territorio e attivisti "non partecipano come dovrebbero", l'asticella delle donazioni ferma "come mai prima d'ora". E c'è chi teme sia un segnale di disaffezione, tra chi, nella base, storce il naso davanti all'esperienza di governo.

Il comitato elettorale per le europee prova a metterci una toppa, con una mail in cui invita i parlamentari a far la loro parte con una "donazione consigliata di 1.500 euro" da fare entro venerdì 3 maggio, perché "abbiamo pochissimo tempo". Tra deputati e senatori non mancano malumori per la richiesta, che già in molti, scontenti per l'obolo mensile di 300 euro all'associazione Rousseau, pensano di cestinare. Mentre c'è chi osserva i risultati siciliani e sentenzia "che una riflessione vada fatta". Intanto continua il botta e risposta con l'alleato di governo, una strategia che sembra pagare nei sondaggi. Oggi Di Maio è tornato a puntualizzare il no secco dei 5 Stelle al ritorno delle province e alla legge sulla castrazione chimica, "una presa in giro per le donne" e un "salvacondotto" per chi "invece deve marcire in galera". Ma i toni, rispetto alle stilettate degli ultimi giorni, sembrano più pacati, complice il faccia a faccia domani a Tunisi con Salvini, possibile teatro di pace tra i due anche se, spiegano i fedelissimi di Di Maio, "è presto per parlare di disgelo, i vicepremier non si sono ancora sentiti anche se potrebbero farlo nelle prossime ore". Domani si vedranno a Tunisi, dove Salvini arriverà salendo sul volo di Stato del premier Giuseppe Conte, mentre il vicepremier M5S arriverà a bordo di un volo di linea in partenza da Varsavia. Domani, al rientro a Roma, il Cdm in tarda serata, dopo l'ultimo Consiglio dei ministri dove sono volati stracci come mai prima.

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