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Migranti: Sos Villaggi Bambini alle frontiere per accogliere rifugiati

24 novembre 2015 | 16.33
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Collaboratori Sos Villaggi dei Bambini
Collaboratori Sos Villaggi dei Bambini

Sos Villaggi dei Bambini continua a soccorrere e dare sostegno ai rifugiati che sostano alle frontiere europee. In Macedonia, in collaborazione con Unicef, ha allestito uno 'Spazio a Misura Bambino'. Un secondo spazio sarà presto aperto, nel centro profughi di Gevgelija (a Vinojug). Paul Boyle, un esperto di 'cura del trauma', che ha formato più di 1.500 mamme e collaboratori Sos su come lavorare con i bambini traumatizzati, ha recentemente visitato i programmi Sos in Macedonia e in Serbia per tenere seminari sulla 'Guarigione dal trauma'.

L’appello di non chiudere le frontiere è stato lanciato da Sos Villaggi dei Bambini il 20 novembre, in occasione della Giornata dei Diritti dell’Infanzia. “Non dobbiamo costruire recinti. Non dobbiamo chiudere le frontiere. Alzeremmo solo il livello delle tensioni. I rifugiati - spiega Paul Boyle, un esperto di “Cura del trauma”, che ha formato più di 1.500 mamme e collaboratori SOS su come lavorare con i bambini - sono traumatizzati e molto reattivi. Una delle mie preoccupazioni è che i rifugiati vedano, per prima cosa, la polizia e l'esercito, entrando in un paese. Questo ricorda loro la guerra. Forse occorrerebbe avere anche i collaboratori Sos alla frontiera, per dare accoglienza e sostegno".

In Macedonia e in Serbia, ricorda, "sono tantissimi i rifugiati e non c'è libertà di circolazione. Per loro è come essere in una prigione. I rifugiati non stanno pensando al passato, guardano solo avanti. Non dobbiamo vederli come una minaccia, ma come persone che possano contribuire allo sviluppo delle nostre società. Molti rifugiati sono medici, ingegneri e persone qualificate. Se saremo aperti e accoglienti, saranno anche loro disposti ad accettare noi. E dopo la tragedia di Parigi, dobbiamo stare attenti a non giocare al cosiddetto scaricabarile. Ci sono buoni e cattivi tra i francesi, buoni e cattivi tra gli europei, buoni e cattivi tra i siriani. La stragrande maggioranza delle persone provenienti dalla Siria, per esempio, sono persone amorevoli, tranquille, premurose e individui responsabili".

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