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Stragi naziste: a coniugi tedeschi cittadinanza onoraria a Stazzema

20 maggio 2016 | 18.32
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I coniugi Westermann
I coniugi Westermann

Il 12 agosto 1944 la furia nazifascista che uccise 560 persone a Sant'Anna di Stazzema non risparmiò neanche l'organo all'interno della chiesa. Fu distrutto con raffiche di mitragliatrice perché le Ss pensavano che sulla cantoria, sopra il portone di ingresso della piccola chiesa, potesse nascondersi qualcuno.

A Sant’Anna per decenni non si è più sentito il suono dell’organo. Fino a quando due musicisti tedeschi, Maren e Horst Westermann, di Essen vennero a conoscenza della distruzione per mano dei nazisti di quel meraviglioso strumento che irradiava musica nelle borgate di Sant’Anna durante le funzioni religiose e in tante celebrazioni del paese. Per questa loro opera benefica il Comune di Stazzema ha deciso di conferire ai coniugi tedeschi la cittadinanza benemerita.

Fin dal 2002 i coniugi Westermann hanno iniziato a raccogliere fondi organizzando concerti benefici in Germania e in Italia. L’iniziativa ha ricevuto nel tempo l'alto patronato dei presidenti delle Repubbliche italiana e tedesca, oltre al sostegno della Regione Toscana, della Provincia di Lucca, del Comune di Stazzema e di altre istituzioni della Toscana.

L'organo è stato ricollocato nella chiesa di Sant’Anna di Stazzema nel luglio del 2007 e da allora in estate si svolgono concerti, tenuti da organisti di fama internazionale, nella rassegna denominata “Organo della Pace” e coordinata dall’associazione italo-tedesca “Amici dell’Organo della Pace”.

Per il loro grande impegno verso Sant’Anna di Stazzema, per la promozione e la diffusione della memoria della strage e dei valori di amicizia e fratellanza tra i popoli, il Comune di Stazzema conferirà la cittadinanza benemerita ai coniugi tedeschi il prossimo 24 luglio.

"Il Comune di Stazzema conferirà la cittadinanza onoraria a Maren e Horst Westermann, un’iniziativa che da tempo la mia Amministrazione ha intenzione di assumere - ha scritto il sindaco di Stazzema, Maurizio Verona, ai coniugi tedeschi - Dal luglio del 2007 l’organo di Sant’Anna di Stazzema è tornato a suonare nella chiesa, richiamando tanti che hanno a cuore questa realtà. Aver recuperato prima e aver tenuto vivo poi l’organo, ha significato un nuovo ritorno alla vita per la comunità di Sant’Anna: aver ritrovato quel suono, cancellato con la violenza dal 12 agosto 1944, che scandiva i giorni di festa e le cerimonie è stato un segno di amicizia di altissimo e profondo significato".

"Dal 2002 avete iniziato la raccolta dei fondi, poi dal 2007 il vostro sforzo è proseguito per la realizzazione di un calendario di concerti di altissimo livello, in ricordo delle vittime di Sant’Anna di Stazzema, come omaggio a tutti i martiri delle guerre che ogni giorno cadono nelle guerre, negli attacchi terroristici, uccisi da nuove ideologie della morte", conclude il sindaco.

La decisione è stata assunta all’unanimità dai gruppi consiliari e sarà portata in Consiglio Comunale per la votazione; la proposta è stata avanzata dal gruppo Luce a Stazzema e condivisa dall’Amministrazione Comunale. L’Organo della Pace è stato realizzato da organaro Glauco Ghilardi di Lucca ; ha una tastiera di 54 tasti (Do1-Fa5), in osso di bue, ebano e abete rigatino; la pedaliera, con 27 pedali è in legno di rovere ed il somiere è in mogano e toulipier.

In castagno e abete è la cassa di risonanza, dimensionata in relazione alla composizione fonica dello strumento e al luogo dove è collocato; il prospetto è caratterizzato da una torre centrale poligonale e due campate laterali a profilo piatto secondo lo schema 11+5+11. Le interne sono realizzate in lega di piombo e stagno mentre le canne di facciata sono realizzate in stagno quasi vergine e sono coronate da eleganti sagome intagliate in castagno che, oltre ad avere una funzione estetica, hanno anche quella acustica di trattenere i suoni nella cassa che vengono proiettati all’esterno già fusi. Pur ispirandosi all’opera di Arp Schnitger, Ghilardi non ha fatto la copia di un organo in particolare, ma ha rielaborato creativamente gli elementi costitutivi di alcuni modelli di dimensioni più grandi del grande organaro nord europeo vissuto fra il XVII ed il XVIII secolo.

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