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Toscana: in commissione regionale il punto sui fondi Ue

10 novembre 2015 | 11.30
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Toscana: in commissione regionale il punto sui fondi Ue

Un excursus sull’utilizzo dei fondi europei da parte della Regione Toscana nell’immediato passato e nel prossimo futuro. Era questo lo scopo delle audizioni che sono state effettuate questa mattina in Commissione Politiche europee e Affari internazionali del Consiglio regionale, presieduta da Tommaso Fattori (Si). Sono stati ascoltati i responsabili regionali della gestione del fondo sociale europeo (Fse), del fondo europeo di sviluppo regionale (Fesr) e del Programma operativo regionale – obiettivo “Competitività regionale e occupazione”, i quali hanno risposto anche alle numerose domande poste loro dai consiglieri regionali.

La seduta si è aperta con un breve ricordo, da parte del presidente Fattori, della figura del sociologo recentemente scomparso Luciano Gallino, tra i maggiori esperti mondiali di globalizzazione e di trasformazione del mondo del lavoro e del mondo della finanza. Fattori ha anche spiegato che con la nuova legislatura la gestione dei fondi europei in Regione Toscana è cambiata, perché la gestione è stata accentrata sotto la presidenza della Giunta regionale.

Per quanto riguarda il Fondo sociale europeo, per il periodo 2014-2020 la Regione Toscana avrà a disposizione 732 milioni di euro. Il programma è articolato su quattro assi di intervento che corrispondono ad obiettivi tematici individuati dalla Commissione europea. Il primo, che riguarda l’occupabilità e l’occupazione, assorbe quasi il 50% delle risorse a disposizione (382 milioni di euro).

La priorità negli interventi viene data all’occupazione giovanile, per azioni di incentivo alle aziende che assumono, per tirocini, per interventi sulle istituzioni con l’obiettivo della collocazione (a partire dall’alternanza scuola-lavoro). Il secondo asse riguarda l’inclusione sociale e la lotta alla povertà, e ad esso viene destinato il 20 per cento delle risorse.

Ci si rivolge alle fasce più deboli con interventi per l’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati e con interventi per servizi di cura di anziani, minori e non autosufficienti. Il terzo asso riguarda l’istruzione e la formazione professionale, con azioni per l’orientamento scolastico, per il rafforzamento e la riqualificazione del sistema universitario e, soprattutto, per la formazione professionale. Infine, c’è un asse dedicato alla capacità istituzionale e amministrativa.

Per quanto riguarda il programma 2007-2013, i progetti approvati e finanziati ammontano in totale a 64 mila, con 287 mila destinatari (dei quali il 54% donne e il 34% giovani).

Riguardo a Fesr e Por-Creo, il Fesr 2007-2013 ha visto risorse disponibili di partenza pari a 1 miliardo e 200 milioni di euro. La capacità di spesa della Regione Toscana, hanno sottolineato i dirigenti, è ottima, visto che è stato impegnato il 112% delle risorse disponibili.

Il vecchio piano operativo regionale ha puntato molto sugli investimenti per ricerca, sviluppo e innovazione, a cui sono stati destinati 440 milioni. Secondo gli addetti ai lavori i risultati sono soddisfacenti, perché al 31 dicembre 2014 risultavano finanziati 2000 progetti di innovazione.

Altri ambiti di intervento previsto erano il risparmio energetico e le infrastrutture. Il nuovo programma ha minori risorse a disposizione (792 milioni di euro) e si articola su quattro obiettivi tematici, mentre sullo sfondo resta prioritaria l’occupazione. Fra le tante voci, 280 milioni andranno a ricerca e sviluppo, 70 milioni alla banda ultralarga, 60 milioni alla ricostruzione del ciclo dell’acciaio di Piombino, e interventi sono inoltre previsti per la riqualificazione dei quartieri con difficoltà sociali. Il Por, approvato a gennaio, è partito integralmente.

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