Quattro arresti, tra cui un ex calciatore professionista, residente a Casale Monferrato che, di fatto, aveva creato il suo centro d'affari ad Ibiza e un imprenditore milanese, che era solito prestare a narcotrafficanti i mezzi e gli stabilimenti industriali della sua impresa per consentire loro un sicuro punto d'appoggio per lo stoccaggio e lo smistamento dello stupefacente. I militari della Gdf di Busto Arsizio, in provincia di Varese, hanno messo fine all'operazione antidroga denominata ''Drugbusters Rewind''.
Un'indagine che aveva portato, nei mesi scorsi, al sequestro di 100 chili di hashish ed all'accertamento di un traffico internazionale di sostanze stupefacenti per oltre 300 chili, per il quale erano stati arrestati 9 soggetti.Le ulteriori indagini, svolte dalle Fiamme Gialle coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, hanno consentito di individuare il canale di approvvigionamento della droga, l'ex calciatore professionista, appunto.
A tutti gli effetti, secondo gli inquirenti, l'attività veniva gestita come una vera e propria impresa di ''import'', seguendo uno schema ben preciso, una vera e propria filiera di produzione: dall'acquisto della materia prima sul mercato, al confezionamento, alla spedizione, allo stoccaggio in deposito ed infine alla distribuzione del prodotto ai grossisti. Con l'ex calciatore vi era un altro socio d'affari, di nazionalità marocchina e domiciliato a Madrid, anche lui colpito da ordinanza di custodia cautelare in carcere, che curava l'individuazione dei trasportatori di fiducia, in grado di occultare la droga nei camion e di portarla nel deposito finale dove stoccare i prodotti e suddividerli in base agli ordinativi ricevuti dai diversi grossisti.
Dai depositi, individuati di volta in volta per non creare sospetti, la droga usciva tramite ''corriere'', occultata o a volte addirittura trasportata alla luce del sole, come se nulla fosse, in autovetture. Seguendo gli spostamenti dell'ex calciatore i finanzieri sono riusciti ad individuare un altro ''carico'', un discreto quantitativo, stavolta di marijuana, che gli avrebbe consentito di ripianare il danno subito con il precedente sequestro di 100 kg di hashish, rimettendosi così di nuovo in gioco nel mercato del nord Italia. Proprio presso un deposito di un imprenditore milanese, in cui era stato notato aggirarsi l'ex calciatore, sono stati monitorati i movimenti sospetti di alcune persone con cui quest'ultimo si era incontrato.
Negli appostamenti era stata inoltre notata una station wagon carica di scatole di cartone, che si allontanava dal luogo del deposito in direzione del centro della cittadina di Trezzano sul Naviglio. da una perquisizione sull'auto sono stati trovati dei cartoni con centinaia di involucri di marijuana rivestiti da uno strato esterno di plastica contenente una miscela di caffè in polvere e liquido.
Il soggetto, un imprenditore cinquantenne originario di Milano e residente a Zibido San Giacomo, con numerosi precedenti tra cui spaccio e furto di autovetture di lusso, è stato arrestato per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti con l'aggravante del rilevante quantitativo, 55 chili di marijuana, oltre che per i reati di resistenza, e di violenza privata per non essersi fermato all'alt intimatogli dai finanzieri.
Per disarticolare completamente il sodalizio è stato arrestato anche per un altro imprenditore milanese, che era solito prestare ai narcotrafficanti i mezzi e gli stabilimenti industriali della sua impresa per consentire loro un sicuro punto d'appoggio per lo stoccaggio e lo smistamento dello stupefacente. I militari della Compagnia di Busto Arsizio hanno inoltre eseguito diverse perquisizioni nei confronti di altri affiliati all'organizzazione malavitosa, ai quali spettava il ruolo marginale dello spaccio al dettaglio delle diverse sostanze importate.
