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Varianti Covid, quali mascherine per proteggersi?

05 marzo 2021 | 12.37
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Pregliasco: "Meglio Ffp2 e più distanza"

(Fotogramma)
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La crescente diffusione di varianti di Sars-CoV-2 più trasmissibili dovrebbe portare a nuove raccomandazioni sulle precauzioni anti-contagio, come l'utilizzo di mascherine Ffp2 e l'aumento del distanziamento di sicurezza? "Di fatto sì", ha risposto ad 'Agorà' su Rai3 Fabrizio Pregliasco, virologo dell'università degli Studi di Milano.

"Purtroppo vediamo una maggiore trasmissibilità", ha osservato l'esperto. Con mutanti come quello inglese, inoltre, "la durata del periodo di contagiosità, che per il virus originale si attestava sui 10 giorni, qui è di 14 giorni". Ancora, "la carica virale superiore rende la nuvola delle goccioline" veicolo di infezione "più pervasiva nello spazio". Fare attenzione a mantenere le opportune distanze, anche maggiori al metro e mezzo, diventa dunque fondamentale. Relativamente alle mascherine, "le Ffp2, se di buona qualità, ovviamente hanno una maggiore protezione. Diventano tuttavia un impegno economico" perché costano di più, ha sottolineato Pregliasco. "Usiamo quindi le chirurgiche come base, ma utilizzandole bene e sostituendole quando è necessario", ha raccomandato.

Ma con varianti come quella Gb, se si frequenta una persona Covid-positiva bastano meno minuti per infettarsi? "Non ci sono ancora gli elementi scientifici per esprimersi su questo, ma sicuramente la maggior carica virale è un elemento che riduce gli spazi e i tempi del contagio. In questa fase - ha ripetuto il virologo - ogni contatto è ancora più a rischio".

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