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Vercelli: ragazzina che ha aggredito disabile, ho sbagliato ma non sono bulla

18 marzo 2015 | 09.39
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La ragazzina dopo i calci e sputi alla compagna scrive in una lettera sul 'Corsera': "Non dovevo farlo, sono molto pentita". Poi aggiunge: "Mi state dipingendo come un mostro, è giusto pagare ma datemi una seconda possibilità"

(Infophoto) - INFOPHOTO
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"Ho sbagliato, sicuramente. Non dovevo fare quello che ho fatto" ma "non sono una bulla". Lo scrive la 15enne che in una scuola del Vercellese ha aggredito con calci e sputi una compagna disabile in una lettera consegnata alla sua avvocatessa Alessandra Guarini e pubblicata dal 'Corriere della Sera'.

"Sono Greta, ho 15 anni - esordisce la ragazzina - Sì, sono la ragazza che tutti voi state dipingendo come un mostro. Le persone che mi conoscono, sanno che non sono una ragazza violenta, anzi, io sono dell’idea che le parole dette in una certa maniera, possano far più male di uno schiaffo".

"Purtroppo, e risottolineo purtroppo, sto attraversando un brutto periodo, e a volte - spiega - presi dalla rabbia e dal nervoso, si fanno cose che non si vorrebbero fare. A volte si agisce d’impulso, senza pensare a quello che si sta facendo. Io ho sbagliato, sicuramente. Non dovevo fare quello che ho fatto, ma come ho già detto prima, a volte si agisce d’impulso".

'Quello che sto passando è sovrumano, mi state giudicando tutti'

"Io credo che ogni essere umano - continua - possa sbagliare, altrimenti non verrebbe definito 'umano'. Ma credo anche che chiunque si meriti una seconda possibilità. È giusto pagare per i propri errori; anche se sono davvero dispiaciuta per quello che è successo. Anzi, dispiaciuta non è la parola adatta, la parola esatta è pentita".

"Sono molto pentita per ciò che ho fatto, tornassi indietro non lo rifarei mai - assicura la 15enne - State parlando di 'bullismo'. Io non sono una bulla! Mi state facendo passare per quella che non sono! Mi sento uno schifo, anche se so che per la maggior parte di voi è giusto così. Quello che sto passando io è sovrumano. È più di quanto ognuno di voi si possa immaginare. Mi state giudicando tutti, ma mi state giudicando per quello che non sono".

"Non sono né una bulla, né una ragazza a cui piace fare del male alle altre persone - ribadisce - Ho sbagliato, lo so, e chiedo scusa a S. Non chiedo la vostra comprensione, ma ci tenevo a farvi sapere che nonostante io abbia sbagliato, mi state facendo passare e sentire come una ragazza che ha ucciso. Ognuno merita una seconda opportunità, a maggior ragione se si è capito l’errore commesso!".

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