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Voragine a Firenze, il primo allarme a mezzanotte

25 maggio 2016 | 19.10
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Voragine a Firenze, il primo allarme a mezzanotte

Sei ore prima che si aprisse la voragine, lunga circa 200 metri e 7 di larghezza, c'era stata una premonitrice avvisaglia: alla mezzanotte e sei minuti Lungarno Torrigiani e via dei Bardi sono allagate a causa della rottura di un tubo dell'acqua. Pochi minuti dopo Publiacqua, azienda che gestisce il servizio idrico, ha registrato tramite le proprie strumentazioni tecniche un calo di passione nella zona e ha mandato immediatamente i tecnici.

I fatti, ora per ora. All'una di notte Lungarno Torregiani è ancora allagato. I tecnici di Publiacqua sono al lavoro e sul posto sono presenti gli agenti della Pulizia municipale e i vigili del fuoco. L'intervendo si conclude alle 30-20 con la riparazione del tubo rotto. Nel frattempo la strada è già chiusa alla circolazione.

Alle 5.20 lascia Lungarno Torregiani l'ultima pattuglia della Polizia municipale, ma dopo un'ora scatta un nuovo allarme. Alle 6.15 si apre una voragine, dove sprofondano oltre 20 auto, in gran parte sommerse dall'acqua tra due e quattro metri d'altezza.

Secondo i primi accertamenti, la voragine sarebbe stata provocata dalla rottura di una conduttura dell'acquedotto: un tubo portante del diametro di 70 centimetri, si tratterebbe di un altro tubo rispetto a quello riparato in precedenza nella nottata. Sul posto, frattanto, sono presenti i vigili del fuoco e gli agenti della Polizia municipale, oltre alle forze dell'ordine.

Alle 7 arriva sul posto il sindaco Dario Nardella che si mette immediatamente in contatto con il centro di protezione civile. In mattinata per un sopralluogo arriva il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti, che parlando con il sindaco assicura il massimo impegno da parte del governo per garantire il ripristino e la messa in sicurezza della zona.

Alle 10 sul Lungarno viene posizionato dai ricercatori dell'Università di Firenze il radar che monitora lo spostamento del terreno sulla parte sinistra dell'Arno interessata dalla voragine. E' dello stesso modello di quelli utilizzati di quelli per il monitoraggio della Costa Concordia affondata davanti al porto dell'Isola del Giglio il 13 gennaio 2012. Finora i sensori del radar non hanno registrato alcun spostamento del muro di sponda che costeggia l'Arno.

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