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Wojtyla, attentato in piazza San Pietro: dopo 40 anni restano tanti misteri

11 maggio 2021 | 17.05
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13 maggio 1981, sono da poco passate le 17:17: il turco Mehmet Ali Agca ha sparato a Giovanni Paolo II

(FOTOGRAMMA)
(FOTOGRAMMA)

13 maggio 1981: sono da poco passate le 17.17; il turco Mehmet Ali Agca ha sparato a Giovanni Paolo II in piazza San Pietro. Un attentato sul quale restano ancora tanti misteri. Un gesto dietro al quale si nascondono complicità mai svelate. Il 13 maggio di quarant’anni fa, alle 17.19, papa Giovanni Paolo II venne colpito da due colpi di pistola sparati da Ali Agca mentre, a bordo della sua auto scoperta, la Fiat Campagnola oggi esposta ai Musei Vaticani, Wojtyla stava salutando i fedeli accorsi per l'udienza generale. L’Adnkronos è stata la prima agenzia al mondo a diffondere le immagini dell’attentato.

Il Pontefice, trasferito d'urgenza al Policlinico Gemelli di Roma, fu sottoposto ad un delicato intervento riuscendo a sopravvivere. Subirà un nuovo intervento al Gemelli il 5 agosto successivo. Agca venne subito arrestato e condannato all'ergastolo. Sul fronte delle indagini si arrivò alla conclusione che Agca, fosse collegato ai 'lupi grigi', movimento estremista nazionalista turco, cui fu attribuita inizialmente la paternità dell'evento.

Nel corso delle indagini non fu esclusa l'idea di un complotto messo in atto dai servizi segreti di alcuni paesi dell'Est. A complicare tutto, lo stesso Agca che negli anni ha fornito versioni contraddittorie dei fatti, più di una cinquantina, collegando anche la sua detenzione alla sparizione di Emanuela Orlandi la cittadina vaticana sparita nel nulla dal 22 giugno del 1983.

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