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Inaugurata oggi a Firenze la mostra 'Armando Giuffredi. Disegni di uno scultore' all'Accademia delle Arti del Disegno

01 luglio 2022 | 16.42
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Un disegno diell'artista Armando Giuffredi esposto a Firenze.
Un disegno diell'artista Armando Giuffredi esposto a Firenze.

Apre oggi a Firenze la mostra "Armando Giuffredi. Disegni di uno scultore", curata da Andrea Bacchi e Roberto Cobianchi, con l’ausilio del figlio dell’artista, Augusto Giuffredi, che ha messo a disposizione le opere. Inaugurata nel pomeriggio, la rassegna resterà aperta fino a domenica 31 luglio, nella sede dell’Accademia delle Arti del Disegno, in via Ricasoli 68. A promuoverla è la stessa istituzione fiorentina, presieduta da Cristina Acidini. Verrà presentata -per la prima volta al pubblico- una selezione di disegni dello scultore, medaglista e xilografo emiliano Giuffredi (Montecchio Emilia 1909-1986).

Attraverso una settantina tra acquerelli, disegni a matita, a carboncino e cartoni preparatori per sculture a tutto tondo e rilievi, databili soprattutto tra la metà degli anni ‘30 e i primi anni ‘50, la figura di Giuffredi disegnatore viene delineata attraverso il percorso espositivo all’interno del contesto storico artistico della Roma degli anni ’30 e ‘40, che proponeva il disegno come forma artistica sempre più autonoma e indipendente rispetto alla realizzazione finale di un dipinto o di una scultura.

Il disegno. ha scritto l'autore nel '39, "è la manifestazione più genuina ed aristocratica, più diretta ed immediata del sentire dell’artista, ed è perciò quella che meglio ne rivela le qualità ed anche i difetti". I più antichi studi di nudo dal vero qui esposti (1934-35) sono contrassegnati da contorni poco energici e ombreggiature lievi. È però nelle vedute di Roma dei primi anni ‘40, eseguite a penna e inchiostro stilografico, che si coglie l’impronta dell’avanguardia artistica dei pittori della cosiddetta Scuola di via Cavour e del tratto grafico di Scipione, che di quell’ambiente fu il vero protagonista. (segue)

Esposti anche disegni e schizzi dal vero a matita di animali realizzati per la prima commissione pubblica di Giuffredi del 1942: le due fontane del Foro Mussolini, oggi Foro Italico: I pellicani, realizzata in marmo, e I cigni, che non vide mai la luce a causa della guerra. Se negli schizzi dal vero a matita degli animali Giuffredi prende ancora a modello l’'animaliere' favorito di D’Annunzio, ossia Renato Brozzi, nei disegni in cui elaborò le composizioni d’insieme, tracciati a penna e inchiostro, il dato naturalistico viene trasfigurato.

Altri disegni preparatori illustrano invece la modalità operativa alla quale Giuffredi si attenne nell’esecuzione dei modelli grandi dal vero delle sue opere, soprattutto per quelle in legno, materiale prediletto. Per i suoi cartoni in scala uno a uno, preparatori per sculture o rilievi, lo scultore sviluppò un segno risoluto e sintetico, diverso da quello fluido o nervoso degli studi dal vero. Dai fogli privati esposti, specie quelli in cui ritrae la moglie e i figli, emerge un sincero sentimento di felicità coniugale unita a un tratto fresco e chiaro.

Il catalogo, firmato dai due curatori della rassegna, è edito da Edifir-Edizioni Firenze e contiene un saggio di Roberto Cobianchi, "I disegni di armando Giuffredi: teoria e pratica" e uno di Andrea Bacchi, "Invenzione ed esecuzione nell’opera di Giuffredi". Il volume è corredato da un 'quaderno di appunti' in cui Giuffredi annotò riflessioni di carattere teorico/critico, e da un carteggio (1935-1947) intercorso tra lo scultore e l’amico pittore e scultore Renato Marino Mazzacurati.

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