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Premio Strega: De Mauro, nessuno vuole fare fuori anziani, Emiliani receda

21 aprile 2015 | 12.26
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Il presidente: "Anche io, secondo questa valutazione, dovrei finire tra i rottamati. Nel caso passasse una simile norma, sarei comunque felice di togliere il disturbo e anche a me toglierebbero il disturbo, perché potrei occuparmi di linguistica, senza perdere tempo dietro alle sciocchezze"

Tullio De Mauro - (Infophoto)
Tullio De Mauro - (Infophoto)

"Ho scritto a Vittorio Emiliani e spero che receda. Anche io lascerei volentieri la presidenza e gli incarichi, perché incidenti del genere rendono pesante la cosa, ma né il consiglio di amministrazione della Fondazione Bellonci, né il comitato direttivo del Premio Strega hanno intenzione di fare fuori le persone anziane". Lo dice all'Adnkronos con grande chiarezza il presidente del comitato direttivo del Premio Strega, Tullio De Mauro, all'indomani delle dimissioni da giurato di Vittorio Emiliani, indignato per l'opinione espressa dal vice-presidente di Unindustria del Lazio (sponsor del Premio) secondo il quale l'età media della platea dei giurati "andrebbe abbassata".

"Tra l'altro - prosegue il professore - certe opinioni degli industriali del Lazio erano già state discusse e messe da parte sia dalla Fondazione che dal comitato direttivo. Quando le proporranno in via formale le raccoglieremo, ma credo siano destinate a cadere nel vuoto. Anche io, secondo questa valutazione, dovrei finire tra i rottamati. Nel caso passasse una simile norma, sarei comunque felice di togliere il disturbo e anche a me toglierebbero il disturbo, perché potrei occuparmi di linguistica, senza perdere tempo dietro alle sciocchezze. Restando, però, presidente, spero che Emiliani cambi idea".

"Naturalmente altra cosa è l'età media nella vita politica - precisa De Mauro - dove sarebbe bene che le persone più anziane non avessero responsabilità". Non vale lo stesso per gli incarichi culturali: "Nelle Università americane restano professori a vita, né conta l'età nell'Accademia della Crusca o dei Lincei". De Mauro, respinge, infine anche l'ipotesi di pensare ad altra sede rispetto a Villa Giulia: "Mi pare una cosa assurda. Villa Giulia ospita da 60 ani e più la premiazione finale e spero che continui a farlo. E' un elemento coreografico ma importante per la vita del premio".

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