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Banche, prelievo extraprofitti: cos'è la tassa e come funziona

08 agosto 2023 | 20.57
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I chiarimenti del ministero dell'Economia dopo il varo dell'imposta straordinaria

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Come funziona il prelievo sugli extraprofitti delle banche? La misura straordinaria, varata dal governo con decreto asset, prevede il prelievo nel 2024. "La misura proposta dal ministro dell’economia e delle finanze, condivisa e approvata dal Consiglio dei ministri nasce sulla scia di norme già esistenti in Europa in materia di extra margini bancari. Al tempo stesso la misura, ai fini della salvaguardia della stabilità degli istituti bancari, prevede anche un tetto massimo per il contributo che non può superare lo 0,1 % del totale dell’attivo", spiega il ministero dell'Economia e delle Finanze in un comunicato. Gli extraprofitti, in estrema sintesi, sono i guadagni che la banca incassa in più con l'aumento dei tassi di interesse.

Il prelievo si calcola con un'aliquota pari al 40 per cento sul maggior valore del margine di interesse dell'esercizio 2022 che eccede per almeno il 5% il margine del 2021 e tra il margine di interesse relativo al 2023 che eccede in questo caso per almeno il 10% il margine 2021.

Il Mef spiega nel dettaglo che la base imponibile di tale imposta "è determinata dal maggior valore tra l’ammontare del margine d’interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023 che eccede per almeno il 5 per cento il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022 e l’ammontare del margine di interesse di cui alla voce 30 del conto economico, redatto secondo gli schemi approvati dalla Banca d’Italia, relativo all’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2024 che eccede per almeno il 10 per cento il medesimo margine nell’esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2022".

L'imposta straordinaria non può superare una quota pari al 25% del valore del patrimonio netto della banca alla chiusura dell'esercizio 2022.

Il Mef osserva infine che "gli istituti bancari che hanno già adeguato i tassi sulla raccolta così come raccomandato lo scorso 15 febbraio con specifica nota da Bankitalia, raccomandazione poi richiamata dal ministro Giorgetti in occasione dell’assembla Abi lo scorso 5 luglio, non avranno impatti significativi come conseguenza della norma approvata ieri in Cdm".

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