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Bistecca sintetica, prima richiesta in Svizzera? Scordamaglia: "Bene divieto in Italia"

26 luglio 2023 | 18.56
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L'amministratore delegato di Filiera Italia, Luigi Scordamaglia, commenta la notizia con l'Adnkronos e plaude all'iniziativa del governo Meloni con il disegno di legge che vieta la produzione e la commercializzazione in Italia del cibo sintetico.

Bistecca sintetica, prima richiesta in Svizzera? Scordamaglia:

Il tema della produzione e del commercio del cibo sintetico tiene banco in Europa ed è notizia di oggi la prima richiesta per commercializzare carne "coltivata" in Svizzera da parte di una start-up israeliana, Aleph Farms. Si tratta dunque della prima volta in Europa, anche se, qualora le autorità dovessero dare il via libera, la bistecca in provetta non si troverà sugli scaffali prima del 2030.

Immediato il commento dell'ad di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, interpellato dall'Adnkronos. "E' la migliore legittimazione del divieto del governo italiano alla produzione e commercializzazione di carne e cibo sintetico". La Svizzera, anche se è molto vicina, è fuori dall'Unione europea e "il provvedimento italiano ha avuto la finalità di congelare qualsiasi tipo di produzione proprio perché c'è il sentore che, entro fine anno, possano arrivare richieste autorizzative anche in Ue" spiega Scordamaglia.

Del resto, "come dicono la Fao, l'Oms e studi di università indipendenti, come Davis in California, il consumo di questo prodotto che non è mai esistito comporta una serie di nuovi rischi potenziali per la salute umana che vanno ben valutati prima di essere approvati. Per l'Italia quindi, aggiunge Scordamaglia - le procedure di valutazione dell'Efsa non sono idonee a garantire il rispetto del principio di precauzione e quindi andrebbero cambiate e avvicinate a quelle previste per un farmaco, rispetto ai novel food, per valutarne gli effetti a lungo termine".

"Ogni valutazione che la Svizzera farà comunque sarà ininfluente sulle decisioni che gli organi tecnici europei, l'Efsa, dovranno assumere" sottolinea Scordamaglia nel ricordare che il divieto in Italia è una risposta, tra l'latro, alla petizione lanciata da Coldiretti e Filiera Italia e firmata da 2 milioni di cittadini italiani e in maniera trasversale dalle Regioni sia di centrodestra che di centrosinistra e da oltre 3mila comuni.

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