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Boeri: "Sbagliato dare soldi a chi non lavora"

04 ottobre 2018 | 17.07
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"Trasferire risorse da chi lavora a chi non lavora è un percorso sbagliato. Ci vuole più lavoro il che significa pensioni più alte". Lo ha detto il presidente dell'Inps, Tito Boeri, oggi a Venezia alla celebrazione dei 120 anni dell'istituto, criticando tra l'altro il "reddito di cittadinanza". Per Boeri "il percorso è quello di alleggerire gli oneri su chi lavora che è un percorso di successo". "La storia insegna - ha sottolineato - più prepensionamenti significano più disoccupazione giovanile; un esempio? Il settore pubblico: chi uscirà, almeno nel breve, non verrà sostituito".

Per Boeri "non è aumentando la spesa pensionistica che si può far crescere l'economia del nostro Paese, è esattamente il contrario". "L'aumento dello spread - ha detto il presidente dell'Inps - porta alla riduzione dei rendimenti di molti fondi pensione e ciò significa pensioni minori per molti lavoratori e in prospettiva quindi una situazione di maggiore difficoltà per la crescita con minori possibilità di finanziamenti e liquidità per le imprese". "Se si tratta di tutelare il potere di acquisto dei pensionati e rafforzare la loro posizione - ha rimarcato - bisogna pensare a misure di crescita che assegnino maggiore importanza al lavoro e all'aumento della produttività".

Quanto alle misure, "bisogna essere trasparenti sul profilo distributivo dei provvedimenti che si intendono adottare. Si dice spesso che la quota 100 andrà a beneficio del Nord. In realtà più del 40% delle risorse per questa misura andrà ai pensionati del pubblico impiego. Anche il reddito di cittadinanza è fortemente sbilanciato al Sud. Credo che non più del 2-3% delle risorse andrà a regioni come il Veneto che conta circa l'8-9% della popolazione".

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