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Caltagirone: "Cambiare la legge di successione"

27 maggio 2023 | 17.04
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Un problema analogo, questa volta riguardo al caso della successione per i maggiorenni adottati, l'ha affrontato la magistrata Alessandra Gatto mettendo in luce l'esistenza di un vuoto legislativo. Gassani (matrimonialisti): "La legge non tiene conto dei figli nati dopo l'adozione di un maggiorenne". Autorità garante infanzia: "Adottante decida su revoca adozione maggiorenne se sopravviene figlio"

(Fotogramma)
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Va cambiata la legge di successione. A lanciare il messaggio è stato Francesco Gaetano Caltagirone nell’incontro tenuto ieri al Festival dell’Economia di Trento su "Capitalismo familiare, internazionalizzazione e ruolo delle banche". "Un figlio può essere un imprenditore o solo un ricco", il ragionamento dell'imprenditore, secondo cui, proprio per questo andrebbero cambiate le regole del gioco, "riviste e abbassate le quote obbligatorie", così, una volta assicurato agli eredi "un livello di patrimonio che garantisca il benessere", il resto dovrebbe "essere consegnato nelle mani del migliore".

Un problema analogo, questa volta riguardo al caso della successione per i maggiorenni adottati, l'ha affrontato la magistrata Alessandra Gatto, esperta in diritto di famiglia, nel suo testo, pubblicato da Giuffrè editore, "La sopravvenienza di figli successivamente al passaggio in giudicato della sentenza di adozione di persona maggiorenne - Tutela del superiore interesse dei minori sopravvenuti e prospettive di riforma". In particolare, la giurista nel saggio definisce "auspicabile" una riforma della disciplina dell'adozione di maggiori di età che garantisca il superiore interesse dei figli minori, mettendo in luce l'esistenza di un vuoto legislativo: "Il caso della sopravvenienza di figli dell'adottante successivamente al passaggio in giudicato della sentenza di adozione non è stato disciplinato dal legislatore".

“È indubbio che l’attuale legge sulle adozioni dei figli maggiorenni non abbia tenuto conto della questione dei figli nati successivamente all’adozione del maggiorenne”, dice l'avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell'Ami (Associazione Avvocati Matrimonialisti Italiani), intervenendo sul tema sollevato dalla giurista. “È un’adozione sostanzialmente finalizzata alla conservazione del cognome e alla trasmissione del patrimonio. Ci sono stati casi in cui dopo l’adozione di un maggiorenne - spiega Gassani - il figlio minorenne sia stato ‘spiazzato’ e non abbia potuto beneficiare di quei diritti che la filiazione naturale concede, pertanto è giusto e auspicabile che il legislatore possa prevedere la revoca dell’adozione del maggiorenne in caso di nascita di figli naturali della coppia o del singolo. Ovviamente si può anche prevedere una riduzione dei diritti del figlio maggiorenne adottato o addirittura la revoca dell’adozione, che attualmente non è possibile se non nei casi previsti dalla legge”.

"Il problema posto dalla giurista Gatto e dall’avvocato Gassani è cosa succede se dopo l’adozione sopravviene un figlio e se questo figlio è danneggiato, sotto il profilo economico, dalla presenza di un fratello adottivo che magari non sarebbe stato adottato se l’adottante avesse saputo di poter avere un figlio - osserva Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza - Ecco, sarebbe opportuno che il legislatore intervenisse stabilendo che la revocazione dell’adozione del maggiorenne, quando sopravviene un figlio e si pone così la necessità di tutelarlo dal punto di vista patrimoniale, non sia di diritto ma rimessa alla decisione dell’adottante”, perché “l’aspetto affettivo” fra adottante e figlio maggiorenne adottato “non va sottovalutato”.

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