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Confindustria ancora ottimista, ripresa accelera, Pil +0,2% in primo trimestre

25 marzo 2015 | 18.30
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Gli effetti dell'euro debole, dei tassi ridotti e del prezzo dimezzato del petrolio infatti, dicono gli economisti del Centro Studi, iniziano ad essere visibili. Non bisogna però abbassare la guarda sulle riforme perchè il miglioramento va reso strutturale

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Vanno rafforzandosi i segnali di un generale miglioramento dell'economia italiana. E' di nuovo il Centro Studi di Confindustria a suonare la carica sulla ripresa che sta accelerando non solo nell'Eurozona ma anche in Italia. "Le potenti spinte esterne hanno rimesso in moto l’Eurozona e l’Italia. Gli effetti di euro più debole, tassi ridotti e prezzo dimezzato del petrolio iniziano a essere ben visibili negli indicatori; alcuni dei quali sono al top da quattro anni. La ripresa accelera man mano che quelle spinte aumentano la fiducia e modificano le decisioni di spesa", spiegano gli economisti di viale dell'Astronomia che stimano un Pil che "viaggia verso un +0,2% nel primo trimestre" unitamente ad un miglioramento sul fronte dell'occupazione. "La stima è negativamente influenzata dall’inciampo della produzione industriale a gennaio, che potrebbe, però, essere ribaltato a febbraio" quando, in via del tutto prudenziale, il Csc stima possibile un incremento dello 0,4%, dopo il -0,7% in gennaio che renderebbe percò nulla la variazione acquisita per il 1° trimestre.

Non solo. Anche l'occupazione che ha dato segnali di ripartenza già nel 2014 "avanzerà in presa diretta con la congiuntura; ciò aiuterà le famiglie a liberarsi dall’incertezza causata dalla crisi", prosegue Confindustria sicura che nei prossimi mesi decolleranno le assunzioni stabili con contratto a tutele crescenti sull'onda degli sgravi contributivi validi da gennaio. A gennaio, intanto, prosegue il Csc, il numero di persone occupate è rimasto sostanzialmente stabile (+11mila unità su dicembre), dopo il miglioramento nel 2014 (+56mila unità sul 2013) concentrato al Centro e al Nord, più rapidi a rispondere ai cambiamenti congiunturali. Il tasso di disoccupazione invece è sceso al 12,6% in gennaio, dal 13,0% nel 4° trimestre. La sua evoluzione dipenderà dall’andamento della forza lavoro, in espansione già nel 2014 (+0,9%).

In miglioramento, grazie al cambio, alla Borsa e ai tassi,anche "le condizioni finanziarie complessive", al di là della "persistente restrizione del credito per il quale ci sono timidi progressi". Anche la liquidità delle imprese, sostenuta dal pagamento degli arretrati della pubblica amministrazione, "ha quasi compensato il calo dei prestiti bancari", aggiunge Confindustria. Ma se l'economia migliora è anche vero che i maggiori nodi del Paese restano invariati. Per questo, ammonisce viale dell'Astronomia, non bisogna abbassare la guarda sulle riforme. "Il favorevole contesto non muta la posizione competitiva dell'Italia, perché è temporaneo e comune a tutta l’Eurozona; anzi, può evidenziarne le lacune se, essendo meglio sfruttato dai sistemi più dinamici, ampliasse il divario di performance con gli altri paesi. Anche perciò deve essere di sprone alle riforme", conclude Congiuntura flash che prevede, nel resto del mondo, un rallentamento Usa "passeggero" e una "duratura, perché programmatica", frenata della Cina, che comunque continuerà a fornire il maggiore contributo alla crescita globale. Bene anche l’India, male il Brasile, malissimo la Russia.

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