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Conte vede le partecipate: "Italia può fare sistema"

(foto Palazzo Chigi)
(foto Palazzo Chigi)
10 ottobre 2018 | 19.49
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Agevolare gli investimenti delle imprese in una logica di sistema Paese puntando sulle infrastrutture materiali e immateriali per rilanciare la crescita economica. Le riforme strutturali - dalla riforma del codice degli appalti alla riforma del codice civile passando dalla semplificazione burocratica fino al superamento della legge Fornero - sono gli strumenti, che secondo l'esecutivo, potrebbero favorire gli investimenti delle imprese creando un ambiente più amico delle imprese. E' questo, in estrema sintesi, la direzione in cui si muove l'esecutivo che oggi ha riunito a Palazzo Chigi la cabina di regia per gli investimenti.

"Oggi c'è stata la prima riunione della 'cabina di regia' ''per avviare e monitorare e assecondare un piano di investimenti che abbiamo elaborato. Abbiamo illustrato la nostra manovra. Abbiamo avuto la sensazione che l'Italia può fare sistema'' ha detto il premier Giuseppe Conte uscendo da palazzo Chigi al termine del vertice di governo sulla manovra. Gli investimenti "sono di 20,7 miliardi di euro per il prossimo triennio. Parlo di quelli che abbiamo stanziato con questa legge e che andiamo a fare approvare - afferma il premier -. Stiamo parlando degli investimenti" della manovra e "di quelli precedentemente stanziati".

"Tutte le principali aziende partecipate dallo Stato, alcune delle quali presenti con la holding in rappresentanza di decine di altre aziende - a quanto si apprende in ambienti governativi - hanno esposto i rispettivi piani di investimento anticipando la disponibilità a incrementare ulteriormente i piani originari nel prossimo triennio".

Conte ha illustrato la "parte della manovra economica riguardante gli investimenti e le varie riforme strutturali, soffermandosi specificamente sugli investimenti dedicati alle infrastrutture materiali e immateriali. Il Presidente ha esposto che nella legge di bilancio sono previste risorse per investimenti pari a 15 miliardi nel prossimo triennio, oltre ai 5,7 miliardi già previsti dalla manovra precedente sempre per il triennio".

L'esecutivo, con questa cabina di regia e il confronto con le principali aziende del Paese, cerca di capire come stimolare questi investimenti in modo da arrivare ad investimenti privati aggiuntivi. Il ministero dell'Economia, su quel fronte, è già al lavoro dal mese di luglio scorso: il ministro dell'Economia, Giovanni Tria ha già incontrato le principali imprese controllate e partecipate per capire come valorizzare gli investimenti e per valutare insieme a loro come sollecitare gli attori privati a lavorare con le imprese pubbliche. "Cercheremo di cambiare le cose per gli investitori in una logica micro piuttosto che macro per facilitare il lavoro anche delle piccole imprese", ha sottolineato il ministro Tria secondo quanto riferiscono fonti presenti all'incontro.

L'obiettivo del governo è facilitare le imprese grazie alle riforme strutturali: la revisione del codice degli appalti nell'ottica di semplificare le norme, la riforma del codice civile che praticamente non ha subito revisioni dal 1942, la semplificazione burocratica e la riforma fiscale che punta alla lotta all'evasione e a rendere l'amministrazione fiscale maggiormente amica delle imprese. Misure, queste, che secondo alcuni analisti, potrebbero dare un contributo compreso tra 0,4 - 1 punto percentuale in più di pil.

Il ministero dell'Economia, inoltre, secondo quanto riferiscono fonti presenti all'incontro, punta a la costituzione di una cabina di regia per sostenere le imprese nella progettualità in particolare per quanto riguarda l'uso dei fondi europei. Alla riunione, presieduta dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, hanno partecipato il vicepremier Luigi Di Maio, il ministro dell'Economia, Giovanni Tria, il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, il ministro per il Sud, Barbara Lezzi e il ministro per gli Affari Europei, Paolo Savona.

Tra i presenti alla riunione ci sono l'ad di Terna, Luigi Ferraris; l'amministratore delegato di Cassa Depositi e Prestiti, Fabrizio Palermo; l'amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo; l'amministratore delegato di Snam, Marco Alverà, l'amministratore delegato di Saipem, Stefano Cao; l'amministratore delegato di Ansaldo Energia, Giuseppe Zampini; l'amministratore delegato di Enel, Francesco Starace; l'ad di Poste Italiane, Matteo Del Fante; l'ad di Fincantieri, Giuseppe Bono; l'ad di Italgas, Paolo Gallo; l'ad di Ferrovie dello Stato, Gianfranco Battisti; l’amministratore delegato di Open Fiber, Elisabetta Ripa. L'amministratore delegato di Eni, Claudio Descalzi, ha incontrato il premier prima della riunione a causa di impegni concomitanti.

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