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Dombrovskis: "Manovra va corretta"

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06 novembre 2018 | 17.19
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La legge di bilancio italiana va corretta. Non cambia la posizione dell'Ue. A ribadirla è stato oggi il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis a Bruxelles, in conferenza stampa al termine dell'Ecofin. Non solo. La correzione deve essere "sostanziale" perché "l'Italia - ha sottolineato - sta registrando una grande deviazione dai requisiti del patto di stabilità". Una linea netta che mette il governo alle strette. Il ministro dell'Economia Giovanni Tria è rientrato in Italia senza incontrare i giornalisti. "Abbiamo alcuni disaccordi - aveva ammesso questa mattina il responsabile del Tesoro -, ma questo - aveva aggiunto - non vuol dire che non possiamo avere un dialogo costruttivo".

Dombrovskis ha spiegato oggi che negli anni scorsi è stato considerato "come fattore rilevante" per quanto riguarda l'Italia il "rispetto complessivo del patto di stabilità. Attualmente non è più così - ha però osservato -, ma dobbiamo aspettare il 13 novembre per averne conferma: questo - ha sottolineato - potrebbe servire come base per aprire una procedura per deficit eccessivo basata sul debito".

Il commissario agli Affari Economici e Finanziari Pierre Moscovici ha assicurato che con l'Italia sulla manovra economica "il dialogo ci sarà in ogni fase, discutiamo quasi quotidianamente con il ministro Giovanni Tria e continueremo a farlo", ma "il 13 novembre ci aspettiamo una risposta forte e precisa del governo italiano". "Il 13 novembre - ha continuato - non è la fine del mondo, ma una fase del processo. Non speculiamo, che cosa avverrà dopo dipende dalla qualità della risposta che verrà data dal governo italiano. La palla è nel loro campo".

"Il 21 novembre - ha proseguito - emetteremo un'opinione non solo sul bilancio dell'italia, ma su tutti i bilanci dell'Eurozona. E procederemo poi passo passo. Ancora, il mio ruolo è assicurare che il patto di stabilità sia applicato. Le regole del patto non sono affatto stupide - ha osservato - ma sono lì per evitare un debito eccessivo". "Le nostre regole" in materia di bilancio pubblico "possono sempre essere interpretate - ha poi precisato -. E io stesso sono sempre stato" un sostenitore della "flessibilità, perché non bisogna avere un approccio rigido. Ma una cosa è essere flessibili, un'altra - ha concluso - è essere contro le regole".

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