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Energia, Clò: "tsunami prevedibile, crisi strutturale e peggio sta per arrivare"

11 febbraio 2022 | 12.59
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Per il direttore della Rivista Energia all'Adnkronos i prezzi del petrolio potrebbero arrivare nei prossimi mesi a 120-150 dlr

Energia, Clò:

La crisi energetica "non era inattesa, non è arrivata improvvisamente. Già da diversi mesi si poteva prevedere che sarebbe arrivato lo tsunami. Non è una crisi temporanea o congiunturale come sostiene l'Europa, è una crisi strutturale che durerà diversi anni". Ad affermarlo all'Adnkronos è il direttore della Rivista Energia, Alberto Clò sottolineando che "adesso il Governo sta adottando misure tampone ma il peggio deve ancora arrivare". In questa situazione, aggiunge, "è chiaro che il sistema produttivo italiano rischia di cadere in una crisi perché la crisi energetica impatta pesantemente sul sistema economico e quindi di conseguenza sulla ripresa".

Per Clò, comunque, "c'erano tutti gli elementi per poter prevedere la crisi che sarebbe arrivata. L'aumento dei prezzi, la scarsità delle scorte... Invece sembra aver colto tutti impreparati. Ora assistiamo anche a dibattiti surreali. Per anni c'è chi ha combattuto contro il Tap e ora si parla di un raddoppio del gas; per anni c'è chi ha combattuto con i rigassificatori e ora c'è chi si chiede perché non ne facciamo. Ora stiamo capendo che le politiche passate reggevano sul niente. La crisi ha evidenziato delle contraddizioni che non si volevano vedere".

'fit for 55 comporterà aumento prezzi, rischiamo di andare a sbattere'

Alcuni studi internazionali, rileva l'ex ministro dell'Industria, "stimano che il prezzo dell'elettricità continuerà ad aumentare per i prossimi due anni. E' una crisi strutturale che durerà per anni". Elettricità e gas ma non solo. Per Clò ci dobbiamo aspettare anche ad un aumento del prezzo del petrolio.

"Attualmente il petrolio si aggira intorno ai 100 dollari al barile. Non escludo che possa raggiungere nei prossimi mesi i 120-150 dollari". Per il direttore della Rivista Energia "bisogna imparare a capire la dinamica dei mercati e non ragionare soltanto con slogan ideologici". La crisi, osserva, "ha evidenziato le numerose ed errate prospettive che sono state fatte nel passato".

In questa crisi, rileva ancora Clò, "non siamo attori di nostri. Non c'è solo la dinamica dei mercati da prendere in considerazione. La decisione della Germania che ha accelerato la chiusura di tre centrali nucleari, ad esempio, ha contribuito a mettere in crisi il sistema europeo". L'Europa, aggiunge, "pensa ancora al 'Fit for 55'. Invece questo pacchetto comporterà un ulteriore aumento dei prezzi e con questo trend di aumento dei prezzi si rischia di arrivare a una rivolta sociale". Insomma, spiega, "la macchina è impazzita e si rischia di andare a sbattere". Nel medio periodo, comunque, "non prevedo una forte riduzione dell'energia. Anzi. Probabilmente il prezzo del gas, finita la stagione invernale, si ridurrà ma da settembre si ritornerà da capo. Non servono interventi congiunturali ma interventi strutturali", conclude Clò.

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