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Ex-Whirlpool, Tea-Tek 'riapre' via Argine, per 312 lavoratori 4 anni in bilico

30 ottobre 2023 | 17.18
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Un annuncio che mette la parola fine ad una vertenza andata avanti per 4 anni e 5 mesi e che ha visto avvicendarsi quattro governi differenti e una serie di offerte industriali

Ex-Whirlpool, Tea-Tek 'riapre' via Argine, per 312 lavoratori 4 anni in bilico

Tea-Tek 'riapre' l'ex sito Whirlpool di Napoli: riassume i 312 lavoratori di via Argine e mette la parola fine ad una vertenza andata avanti, tra speranze e timori, per 4 anni e 5 mesi e che ha visto avvicendarsi quattro governi differenti e una serie di offerte industriali rivelatesi a volte infondate a volte insufficienti. Dall'annuncio della multinazionale americana nel 2019 di chiusura del sito e di licenziamento di tutti i lavoratori la svolta arriva nel maggio scorso, la Tea-Tek, azienda campana specializzata in pannelli solari risponde al Bando della Zes Campania e presenta un piano di reindustrializzazione con cui ricollocare progressivamente tutti i 312 lavoratori rimasti, sui 450 iniziali. Oggi la firma conclusiva dei contratti di assunzione proprio nel giorno di scadenza della Naspi oltre la quale nessun altro ammortizzatore sociale sarebbe potuto intervenire. Una vertenza sempre in bilico ma molto combattuta e accompagnata dall'ormai celebre slogan "Napoli non molla", scandito nel corso delle tante proteste, manifestazioni, picchetti e vertici ministeriali che hanno animato la trattativa immortalata da un calendario, "sulla nostra pelle", dei lavoratori in lotta per salvare la fabbrica di Napoli il cui ricavato è stato devoluto al ‘Fondo resistenza' dipendenti Whirlpool.

- 2019: La multinazionale, nel corso di un incontro con Fim Fiom e Uilm, comunica di voler chiudere per questioni economiche lo stabilimento di Napoli dove sono occupati 450 lavoratori che producono lavatrici di alta gamma azzerando di fatto un accordo firmato l'anno precedente per un piano di investimenti complessivi in Italia per 250 milioni di euro nel triennio 2019-2021, tra cui 20 mln per lo stabilimento di Napoli. Iniziano le proteste e gli incontri con l'allora ministro dell'industria, Luigi di Maio, Conte1, che dopo pochi mesi passa la mano al nuovo ministro Stefano Patuanelli, Conte2. La vertenza fino al 2021 sarà seguita dal sottosegretario Alessandra Todde. Whirlpool accetta di 'congelare' fino al 1 novembre 2020 la procedura di dismissione del sito e i licenziamenti ma a fronte dell'impegno dell'esecutivo di trovare un'alternativa industriale alla multinazionale. Il governo riesce a mettere sul tavolo una sola proposta alternativa, quella di una società svizzera (Prs) che però viene bocciata dai sindacati che ritengono la candidatura non supportata da un piano industriale serio e credibile.

- 2020: Whirlpool conferma di prorogare la produzione fino al 31 ottobre e ribadisce la volontà di chiudere il sito al 1 novembre 2020. Ma arriva il Covid a complicare tutto: si utilizza così la Cig Covid che coprirà l'intero periodo fino a ottobre 2021 compreso lo stop ai licenziamenti ma a 18 mesi dalla vertenza il governo non riesce a trovare un 'alternativa industriale.

- 2021: a febbraio la vertenza passa nelle mani del Governo Draghi che concorda con i sindacati nazionali di far precedere lo sblocco allo stop ai licenziamenti da 13 settimane di cassa integrazione. E' il 3 novembre 2021 quando Whirlpool avvia la procedura di licenziamento collettivo per i 450 lavoratori campani, appena mitigato da un incentivo all’esodo (95 mila euro per lasciare) oppure la possibilità di trasferimento nel sito di Cassinetta a Varese, e comunica la sua disponibilità a cedere a condizioni di favore lo stabilimento per facilitare la reindustrializzazione. Intanto il Mise, ministro Giancarlo Giorgetti, attraverso Invitalia presenta un piano per il sito di Napoli per la costituzione di un polo della mobilità sostenibile, a partire dalle filiere già presenti in Campania dell’auto e del trasporto su rotaia. L'obiettivo è quello di un consorzio di imprese ma l'ipotesi tarda a concretizzarsi.

- 2022: Il Mise comunica che l’acquisto dello stabilimento Whirlpool di Napoli da parte del Consorzio interessato alla reindustrializzazione, Adler capofila, non si è perfezionato per problemi urbanistici, ambientali,ma anche strutturali. Il nuovo governo Meloni insediatosi da poco decide così a dicembre per il passaggio della proprietà dello stabilimento a Zes Campania per avviare processo di reindustrializzazione.

- 2023: Al bando per reindustrializzazione della fabbrica della Whirlpool a zero euro, risponde TeaTek che presenta un piano di reindustrializzazione che ricollocherebbe progressivamente tutti i 312 lavoratori, producendo pannelli solari e altri prodotti tecnologici. Il piano industriale prevede l’abbattimento e la ricostruzione dello stabilimento, che durerà 24 mesi, per renderlo una fabbrica sostenibile 5.0. Il 31 ottobre i 312 lavoratori rimasti in organico firmano i contratti di assunzione presso lo stabilimento di Napoli. (di Alessandra Testorio)

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