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Colao: un cloud nazionale per l'autonomia strategica dell'Europa

Il ministro per l'Innovazione e la transizione digitale: investire sulla digitalizzazione “non solo può migliorare la vita dei cittadini, ma anche dare una maggiore autonomia tecnologica dell'Europa”.

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06 settembre 2021 | 07.20
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Domani verrà presentato il progetto di cloud nazionale e “ci sarà un ruolo per tutti con regole chiare”, come ha spiegato il ministro per l'Innovazione e la transizione digitale, Vittorio Colao, tra i protagonisti del forum Ambrosetti. “Il lavoro lo abbiamo fatto assieme all'agenzia per la cybersicurezza la presentazione di martedì sarà una situazione in cui spiegheremo cosa e perché ci sarà un ruolo per tutti, ma con delle regole definite assieme ai colleghi dell'agenzia”.

“Il tema che sta molto a cuore a me è come la tecnologia e la digitalizzazione possono essere il vettore di crescita, ma soprattutto un'opportunità per ricreare più coesione sociale e ricreare un orgoglio europeo. Le quote dedicate al digitale possono contribuire a un cambiamento di percezione e auto percezione dell'Europa”. Investire sulla digitalizzazione della pubblica amministrazione, sul cloud, sulla sanità “non solo può migliorare la vita dei cittadini, ma anche dare una maggiore autonomia tecnologica dell'Europa”. Colao si dice soddisfatto di quanto realizzato in questi primi mesi di lavoro “Una cosa che mi fa contento è che stiamo ricevendo dieci curriculum all'ora”, il che vuol dire che “sono tante e tanti gli esperti che hanno piacere di dedicare la loro competenza e la loro vita alla digitalizzazione dell'Italia che credo sia entusiasmante”. Un progetto a lungo respiro e con un “piano migliore” rispetto agli altri. “Non digitalizzeremo la sanità italiana in un anno, ma bisogna avere una visione e un'architettura e poi cominciare ad avere persone per farlo, assumeremo un certo numero di persone, negozieremo una serie di contratti però dobbiamo partire, proprio perché i processi sono lunghi”.

“La grande opportunità adesso è usare questi fondi per rendere l'Europa un terreno fertile per fare in modo che la prossima tech sia europea. Dobbiamo creare l'ambiente, l'infrastruttura, il quadro normativo e gli incentivi finanziari che permettano questo, non dobbiamo pensare che sia impossibile ma creare le condizioni”. A chi gli chiede se si potranno ospitare gruppi come i cinesi di Huawei, replica: “Siamo in Europa, abbiamo leggi europee, ci sarà un processo di certificazione. Credo che l'autonomia strategica dell'Europa sia importante perché quando si è autonomi si negozia, non si dipende, si hanno alternative e quindi si commercia anche meglio. Credo sia molto importante che parte delle risorse del Pnrr e molti dei fondi che utilizziamo siano utilizzati per stabilire una forte autonomia. Non possiamo completamente dipendere per quello che è il futuro da altri, è molto importante che il concetto di autonomia strategica dal punto di vista tecnologico diventi un principio dei Paesi, non vuol dire fare tutto da solo ma poter negoziare alla pari con gli altri”. Concetto che vale anche nel settore Spazio, dove “abbiamo competenze buone come Paese che devono essere valorizzate”,

A chi gli chiede se entro fine settembre farà una manifestazione di interesse per creare un cloud nazionale, Luigi Gubitosi, amministratore delegato di Tim, replica “Il ministro non rimarrà deluso: l'offerta si farà e credo che risponderà alle esigenze, Visto che si tratta di un raggruppamento di imprese che creerà una nuova impresa mi limiterei a dire, visto che siamo con altri partner, ne riparleremo a fine mese dopo che sarà pronta la proposta”.

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