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Il trading in Realtà Virtuale

16 agosto 2021 | 08.08
LETTURA: 3 minuti

Uno strumento che consente di interagire con almeno una dozzina di schermi, stratificando i dati o immergendosi in essi per svolgere operazioni finanziarie senza i limiti fisici. Ottimo presupposto anche per l'ecommerce.

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Il boom del lavoro da casa e la chiusura di molti spazi fisici ha fornito a molte compagnie specializzate nella Virtual Reality l’incentivo per sperimentare in modo innovativo nei campi più diversi. Tra questi, un po’ inaspettato ma promettente, anche il trading. La statunitense Glimpse Group, con base a New York, ha scelto come consulente l’ex analista Morgan Stanley Andy Maggio per dare vita a un universo VR dedicato ai trader. La tecnologia ancora non è pronta per il debutto, ma si prepara a rendere l’esperienza di trading molto più completa e immersiva di quella che si può avere nello spazio fisico. “Normalmente i traders riescono a tenere sotto controllo dai sei agli otto schermi” spiega il CEO di Glimpse Group Lyron Bentovim “il che è limitante. Con il nostro strumento diamo la possibilità di vedere e interagire almeno una dozzina di schermi, stratificando i dati o immergendosi in essi senza essere costretti da limiti fisici”.

I primi test di VR per traders erano stati provati da FlexTrade già tre anni fa, partendo dallo stesso presupposto: sulle scrivanie non c’è abbastanza spazio. I risultati però erano stati poco promettenti: un ambiente di trading interamente in VR disorientava e dava letteralmente il mal di mare. Si è preferito allora puntare, per gli sviluppi successivi, su sistemi di realtà aumentata che ingrandiscono la spazio a disposizione e permettono di maneggiare i dati fuori dai confini fisici evitando l’effetto straniante di un ambiente interamente virtuale. Questa potrebbe essere la risposta giusta anche per lo shopping, dove i negozi interamente in VR sono finora un trend di nicchia, ma dove invece la realtà aumentata è un elemento capace di integrare l’esperienza online con quella fisica, e si presta bene all’ecommerce così ai negozi. Nell’impossibilità data dalle precauzioni sanitarie di far testare direttamente i prodotti, ad esempio, la catena di profumerie Sephora ha installato negli store schermi che inquadrano il viso del cliente e permettono di applicare virtualmente sull’immagine digitale i trucchi che si sceglie di provare. Una tattica simile usata anche da Timberland, che ha installato dei camerini virtual io che fanno indossare gli abiti scelti alla persona - o meglio, al suo avatar - senza doverli provare.

Con i nuovi strumenti si riesce a rinnovare anche realtà che ci sembrano parte di un tempo ormai passato. È il caso dello storico catalogo Postalmarket, pioniere in Italia delle vendite per corrispondenza, che quest’autunno tornerà nelle edicole accompagnato da un’app che è parte integrante dell’esperienza. La startup trevigiana No Gravity ha sviluppato un’interfaccia per cellulare che aiuterà nell’esperienza di acquisto con ecommerce e contenuti redazionali, ma soprattutto con video in realtà aumentata visualizzabili inquadrando gli oggetti che ci interessano sul catalogo cartaceo. Anche la nuova app Ikea ci permette di fare acquisiti online più rapidamente o arrivare in negozio con le idee ben chiare, risparmiando tempo ed evitando folla. Ancora a casa si possono posizionare i mobili nel nostro salotto inquadrando l’ambiente reale attraverso uno strumento di realtà aumentata, che adatta anche le dimensioni dell’ologramma, per vedere come si integra con l’arredamento e i colori. Il risultato è estremamente realistico e permette di arredare virtualmente gli spazi fisici evitando errori di calcolo su dimensioni e stile.

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