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Intelligenza artificiale

L'intelligenza naturale dello sport

09 giugno 2021 | 11.56
LETTURA: 2 minuti

IA e machine learning per le prestazioni sportive: da Hyper con Sinner ad Astar con il Leed United e alla Roma con Acronis.

Da ASroma.com
Da ASroma.com

Andrea Candusso, torinese 44enne, si è messo alla prova su Jannik Sinner per mostrare i risultati di Hyper Tennis, primo e unico sistema scientifico di analisi del gesto atletico in relazione alla racchetta. La teoria di Candusso è che anche le varianti infinitesimali del peso e dell’assetto della racchetta possano e debbano essere personalizzate per ottimizzare la prestazione del giocatore. I dati vengono i raccolti tramite l’Hyper Court, un campo da gioco attrezzato con videocamere, radar e sensori indossati dal giocatore stesso, analizzati e messi a sistema grazie a un’intelligenza artificiale che aiuta sia a migliorare il prodotto (e quindi la racchetta e le corde) ma anche a perfezionare il gesto tecnico, con un mix su misura per ogni giocatore. Difficile pensare di poter aggiungere qualcosa a Sinner, eppure l’IA di HyperTennis lo ha fatto: con le modifiche apportate alla racchetta dopo un’ora di rilevazioni, l’accelerazione del dritto è aumentata del 5,13%, quella del rovescio del 7,5% (9 km/h) e il servizio del 2% (3 km/h). Ci guadagnano anche la pulizia dei colpi, e la diminuzione dei microtraumi che alla lunga possono creare problemi, soprattutto nei gesti ripetitivi.

Un’altra startup torinese, Astar Group, ha applicato l’analisi AI driven al Leeds United, con una partnership che ha accompagnato il ritorno in Premier League della squadra. Astar Group ha installato nello stadio una serie di telecamere in grado di tracciare i movimenti di tutti gli atleti attivi sul campo di gioco, in una condizione di ambiente controllato e senza l’intervento di marker fisici, in modo da garantire la massima libertà di movimento. Il software proprietario analizza in tempo reale e restituisce report dettagliati utili a migliorare il rendimento generale degli atleti e della squadra. Non solo: il software è anche in grado di identificare e riconoscere gli assetti posturali che mettono di più gli atleti a rischio infortunio, dando modo di correggerli in corsa.

Astar Group promette di poter entrare in campo anche nello scouting di talenti, superando il metodo dell’osservazione e delle statistiche, dando modo di analizzare le prestazioni di un possibile acquisto e metterle in relazione con l’intera squadra, ipotizzandone la compatibilità e anche la propensione all’infortunio. Anche la AS Roma di recente ha investito su sistemi di IA e machine learning con Acronis, una partnership che mette tanto peso sulla raccolta e l’analisi quanto sulla protezione dei dati, sul campo come negli uffici.

Progetti come HyperTennis e Astar spingono un livello più su l’uso delle intelligenze artificiali applicate allo sport. Il nodo finora non era tanto la raccolta dei dati, ormai alla portata di tutti, anche dello sportivo amatoriale, grazie a dispositivi separa le sempre più precisi e ricchi di funzioni, quanto la capacità di sviluppare software realmente intelligenti capaci di prendere quei dati e restituire analisi e soluzioni concrete.

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