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Gas, Tabarelli: "Scoperta Eni a Cipro buona notizia"

22 agosto 2022 | 15.43
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All'Adnkronos il presidente di Nomisma Energia

(Fotogramma)
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L'importante scoperta di gas al largo di Cipro da parte dell'Eni "è una buona notizia visto che attualmente siamo alle prese con un'emergenza. Questa scoperta ci fa coltivare qualche speranza per il futuro". Ad affermarlo all'Adnkronos è il presidente di Nomisma Energia Davide Tabarelli.

"Anche in Italia di gas - osserva - ci sarebbe tantissimo gas. Nell'Adriatico e nel Mediterraneo, in particolare al largo della Sicilia. Se utilizzassimo le stesse tecniche di ricerche applicate ad esempio a Cipro in Italia potremmo triplicare le riserve in Italia", sottolinea Tabarelli.

Comunque la scoperta al largo di Cipro, nel contesto attuale, sottolinea Tabarelli, "è un elemento positivo ma non risolutivo. Continueremo ad aver problemi per 2-3 anni".

"Prepariamoci a vedere altri picchi massimi" dice Tabarelli all'Adnkronos, commentando l'andamento del prezzo del gas che all'hub olandese ha superato i 292 euro a megawattora. Questi andamenti dei prezzi, comunque, osserva, "testimoniano l'assurdità del sistema. Bisogna intervenire e fare chiudere questa follia di mercato. Su questo tema c'è un'assenza della politica che non interviene. Servirebbe un intervento coraggioso e capace".

Il tetto al prezzo del gas a livello europea, sottolinea Tabarelli, "doveva essere realizzato tanto tempo fa. L'Italia lo chiede da ottobre quando il prezzo del gas era intorno a 80 euro. Ora è più che triplicato". I tempi della Commissione Ue, osserva, "sono molto lenti. Bisogna mettere d'accordo 27 paesi e ci sono paesi come Olanda e in parte la Germania che stanno ostacolando questa misura".

Comunque, sottolinea, "ci dobbiamo preparare a vedere altri picchi massimi. Non possiamo fare a meno del riscaldamento, e dunque per quel bene siamo disposti a pagare non 250 euro bensì anche 800 euro. E i mercati, ovviamente, tengono questo in considerazione. La domanda di quel bene è inevitabile perché non se ne può fare a meno". Una speranza che non è una speranza è che arrivi la recessione che porterebbe una distruzione della domanda". Questo inverno, conclude, "la situazione rischia di essere pessima" e "probabilmente non eviteremmo un razionamento".

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