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Manovra, rialzo accise torna su tavolo: a rischio carburanti, sigarette e alcol

17 marzo 2017 | 16.00
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Cresce l'ipotesi di un rialzo delle accise sui carburanti per reperire le risorse necessarie alla manovra da 3,4 mld di euro chiesta dalla Commissione europea al governo per scongiurare l'apertura di una procedura sui conti. A quanto apprende l'Adnkronos, i tecnici di Chigi e Tesoro tornano a valutare la possibilità di aumentare le tasse su carburanti, ma anche sigarette e alcoolici per realizzare l'aggiustamento del deficit pari allo 0,2% richiesto da Bruxelles.

Interventi questi che potrebbero vedere luce accanto a tagli intermedi della spesa pubblica per circa 800 mln e la proroga al 2020 e l'estensione ai rapporti con le società pubbliche dello split payment. Intervento principale della correzione, la scissione dei pagamenti da parte della Pa per pagare l'Iva direttamente all'Erario a regime potrebbe portare nelle casse del governo 1 mld di euro, ma si attende il via libera di Bruxelles.

Unico paese in Europa ad applicare attualmente lo split payment, l'Italia confida nella luce verde dell'Ue considerando il regime un'utile misura contro l'evasione fiscale in un paese con un tax gap Iva tra i più alti della zona euro, al 27,5%, circa 37 mld di mancato gettito secondo le stime dell'esecutivo Ue. Ma non è detto che Bruxelles dia luce verde sia alla proroga che all'estensione di un regime che comunque mette le imprese in una condizione di svantaggio e per questo ammesso solo come deroga per contrastare evasione/elusione fiscale.

Ma queste misure non è detto che verranno messe nel dettaglio nero su bianco nel Def che il governo approverà il 10 aprile, non fosse altro perché poco dopo (il 30) si tengono le primarie del Pd e poco gioverebbe all'ex premier ed ex segretario del Pd Matteo Renzi un ritocco all'insù della tassazione indiretta.

L'ipotesi più accreditata dunque per sminare il terreno il vista delle primarie ma evitare di irritare la Commissione, sarebbe quella di impegnarsi nel Documento di Economia e Finanza per una manovra da 3,4 mld ma senza indicare come verrà conseguito l'aggiustamento. Il provvedimento di legge sulla manovra potrebbe poi arrivare i primi di maggio. Il rischio che l'esecutivo Ue si spazientisca e apra la procedura resta ma il governo confida di poterlo disinnescare. In fondo, si ragiona, è solo questione di qualche settimana e comunque il Def metterà nero su bianco la correzione. L'impegno politico sarebbe quindi confermato già il 10 aprile.

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