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Ricci, 'così Sace si è evoluta davanti alle crisi, prossima frontiera è la sostenibilità'

Alessandra Ricci, ad del Gruppo Sace
Alessandra Ricci, ad del Gruppo Sace
08 giugno 2023 | 19.12
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"Se parliamo di prospettive di Sace, guardando al futuro" uno dei 'nuovi' compiti che aspetta il Gruppo è quello di lavorare sulla sostenibilità: "Ci è stato affidato un ruolo importante come facilitatori del Green new deal in Italia e ne abbiamo fatto il cuore della nostra missione con le nostre Garanzie Green". Lo sottolinea all'Adnkronos Alessandra Ricci, ad del gruppo Sace, evidenziando come questa sia "un’operatività particolarmente importante nell’attuale contesto economico, perché fa da acceleratore della transizione ecologica ed energetica, e consente allo stesso tempo di rendere le nostre imprese molto più resilienti e competitive di fronte alle sfide del caro energia". "In questo ambito - ricorda - abbiamo già garantito 9 miliardi di euro a supporto di oltre 400 progetti green di cui oltre il 90% a supporto di PMI".

Per Sace, questo compito si inserisce in un processo di rapida evoluzione - e adattamento - agli scenari del nostro tempo: "Se da 45 anni il nostro core business è stato sostanzialmente concentrato sul sostegno all’export e all’internazionalizzazione, dal 2020 - spiega l'ad - siamo stati chiamati a sviluppare risposte a esigenze nuove, spesso critiche, che il nostro tessuto economico ha dovuto affrontare: la pandemia, l’emergenza liquidità e, oggi, a seguito dell’invasione russa ai danni dell’Ucraina, il caro energia, ne sono un esempio".

"Gli strumenti con cui abbiamo sostenuto le imprese in questo contesto emergenziale sono principalmente due: Garanzia Italia, messa in campo per sostenere le imprese italiane colpite dall'emergenza Covid-19 e Garanzia SupportItalia, per sostenere le esigenze di liquidità delle imprese impattate dal conflitto russo-ucraino. E complessivamente, in questo ambito - rivendica la Ricci - dal 2020 al 2022 abbiamo garantito 60 miliardi di euro di finanziamenti".

D'altronde, spiega, "nonostante le incertezze ancora presenti nello scenario internazionale, secondo le nostre proiezioni, l’export italiano di beni crescerà a un ritmo sostenuto, seppur ancora in parte amplificato dell’effetto-prezzo, superando quota 650 miliardi di euro nel 2023 e confermando l’Italia nella top 10 mondiale dei Paesi esportatori". "E le nostre esportazioni registreranno dinamiche eterogenee, in funzione del prolungarsi del conflitto e degli impatti della crisi sui principali mercati di domanda per il Made in Italy".

"Questi numeri - aggiunge - ci fanno comprendere due cose: in primo luogo che, nonostante il mondo sia diventato più complesso e caratterizzato da una fragile stabilità, le opportunità per esportare e investire all’estero non mancano; in secondo luogo, che le imprese italiane sono resilienti e non stanno perdendo il loro grip".

Le aziende - osserva la manager - "stanno ripensando le loro strategie internazionali in una logica agile e flessibile e guardando a clienti e fornitori in geografie diverse da quelle storiche e tradizionali: diversificando i propri mercati di sbocco, mettendo in sicurezza la propria supply chain".

Per le nostre imprese "tra i mercati di opportunità citerei: Medio Oriente, India, Vietnam, Emirati Arabi Uniti, Brasile e Messico, grazie a profili di rischio in sostanziale miglioramento sotto tutti gli aspetti. Registriamo grandi opportunità affiancate tuttavia da maggiori criticità nell’Africa Subsahariana. Ed è proprio in queste geografie e situazioni che Sace può fare la differenza con tutta l’offerta assicurativo-finanziaria e gli strumenti di accompagnamento e formazione".

"Ad esempio - osserva - facendo da apripista alle imprese italiane per migliorare il posizionamento nelle catene di fornitura di buyer esteri con la Push Strategy e i Business Matching, attraverso i quali abbiamo generato oltre 2 miliardi di nuove esportazioni italiane".

Insomma, spiega, "il trend dell’export parla chiaro, così come il successo dei nostri business matching: la percezione del Made in Italy all’estero è sempre molto forte e le nostre esportazioni hanno saputo 'assorbire' la componente inflattiva che quest’anno è stata veramente importante, con una sostanziale una tenuta dei volumi, che rappresenta un risultato eccezionale in una congiuntura così complessa per l’economia globale".

"Ogni mercato - spiega - ha un percepito diverso del Made in Italy e del suo potenziale. Un esempio lampante sulla diversità di percezione è proprio nel contenuto del Made in Italy che, nell’immaginario collettivo, è tendenzialmente associato alle “3F” icone dell’italianità, Food, Fashion, Furniture". "Eppure - ricorda la Ricci - il primo settore per le nostre esportazioni è la meccanica strumentale in tutte le sue applicazioni". In questo scenario l'ad di Sace vede "una nuova frontiera" testimoniata "ad esempio dalla partnership che abbiamo siglato in Vietnam con il colosso della nutrizione Nutifood, sostenendo l’export di macchinari e tecnologie agrifood italiani in mercato che ha un potenziale ancora tutto da esplorare in questo comparto".

Ma l'ad ci tiene anche a sottolineare l'importanza - nella trasformazione del Gruppo - del Piano industriale 'Insieme 2025' presentato alla fine dello scorso anno: "Siamo all’inizio" ed "è ancora presto per parlare di risultati, ma la linea è tracciata - ribadisce - e stiamo lavorando sulle tre direttrici del nostro Piano: garantire maggiore resilienza al tessuto economico nazionale, consolidare la competitività sui mercati esteri e rilanciare la crescita sul mercato domestico".

"Ci stiamo muovendo - spiega - partendo da un nuovo paradigma che pone al centro della nostra azione la sostenibilità e che prevede il coinvolgimento di tutti i nostri stakeholder – imprese, istituzioni, sistema bancario – come partner della nostra azione".

"Il riscontro da parte dei nostri partner – imprese in primis – è molto positivo, e ne abbiamo la percezione nelle nostre attività quotidiane, ma anche nelle tante occasioni di incontro –co-design, business matching, formazione – che ci offrono un ritorno immediato rispetto a quanto stiamo facendo" osserva l'ad. In Sace - conclude - "siamo sempre più convinti che solo agendo 'insieme' riusciremo a raggiungere una crescita sostenibile e durevole per tutti".

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