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Ryanair ancora all'attacco di governo ed Enac: con Italia 'nozze d'argento' al veleno

14 settembre 2023 | 16.58
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(Fotogramma)
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Nozze d'argento al veleno per Ryanair in Italia. La compagnia low irlandese 'festeggia' quest'anno i suoi primi 25 di operatività nel Belpaese: era la primavera del 1998 quando partirono i primi voi da Londra Stansted per Pisa e Treviso. Un anniversario che, nei mesi scorsi, è stato festeggiato in più occasioni con tutti i crismi e la solennità che compleanni così importanti richiedono. Ma dai brindisi e dai festeggiamenti allo scontro il passo è breve. E, nel torrido mese di agosto, le norme decise dal governo per colpire il caro voli hanno scatenato la tempesta che, invece, di placarsi ha ripreso forza in questi giorni. Il numero uno di Ryanair, Michael O'Leary, è ripartito all'attacco del governo italiano e dell'Enac innescando un nuovo botta e risposta con la autorità italiane.

Nel mirino finisce oggi il presidente dell'Enac, Pierluigi Di Palma. Considerando che "il falso rapporto prodotto dall'Enac e presentato al Governo Italiano sul prezzo dei biglietti aerei" avrebbe indotto in errore l'esecutivo, la compagnia irlandese chiede al presidente dell'Ente Pierluigi Di Palma "di assumersi la responsabilità e di dimettersi", accusa O'Leary. "I molteplici errori nel rapporto Enac tra cui false affermazioni su biglietti aerei (inesistenti) da 1.000 euro, false affermazioni su algoritmi inesistenti relativi a telefoni cellulari, geolocalizzazioni o browser Internet e false affermazioni su regimi di oligopolio nel mercato italiano".

"Il mio mandato è a disposizione del governo", replica Di Palma. "Più volte - ricorda - ho richiamato O’Leary a tenere un profilo più istituzionale. Da amico uno può anche divertirsi ma da presidente dell’autorità del trasporto aereo sentirsi dire da un amministratore delegato un fatto del genere è abbastanza grave. Il mio mandato ogni giorno è a disposizione del governo italiano, sicuramente non mi faccio dire una cosa così grave da un a.d. di una compagnia aerea. Diciamo che il garbo istituzionale è un po’ carente".

Nella storia di questi 25 anni di Ryanair in Italia non è certo la prima volta che O'Leary si scaglia contro il governo e l'Enac. Basta ricordare la guerra proprio con l'ente nazionale dell'aviazione civile, durata anni e con risvolti legali, nata da una accesa polemica sui documenti richiesti per l'imbarco. Oppure, gli attacchi di O'Leary che, nelle sue numerose invettive, non mai ha risparmiato, ad esempio, sciabolate alle scelte dei vari governi "straordinariamente incompetenti " sulla vicenda Alitalia, poi diventata Ita.

Ora, ci risiamo: ad agosto la compagnia irlandese ha minacciato di lasciare l'Italia. Minaccia poi rientrata con l'annuncio di un confronto al Mimit e dell'apertura di un tavolo permanente. Ora, O'Leary parla di un taglio di voli sulla Sicilia. Sicuramente, quella di ridurre la presenza nel nostro Paese non è una scelta che la compagnia irlandese prenderebbe certo a cuor leggero visto che significa lasciare non solo uno dei mercati più ricchi europei ma un mercato dove è la numero uno. La sua storia in Italia è quella di un successo inarrestabile. Da outsider a fine anni '90, nel corso degli anni ha puntato a diventare la prima compagnia in Italia. C'è da dire che il declino dell'Alitalia le ha spianato le aerovie nei cieli italiani. Fatto sta che già nel 2010 O'Leary parlava del sorpasso su Alitalia come di un obiettivo alla portata. E così è stato arrivando prima a detenere il primato dei voli internazionali da e per l'Italia e poi anche quello dei voli domestici.

Secondo la graduatoria complessiva dei collegamenti nazionali e internazionali di linea e charter, stilata dall'Enac, nel 2022 Ryanair ha trasportato 45,7 milioni di passeggeri, contribuendo così massicciamente ai circa 109 milioni di passeggeri e alla quota complessiva del 66% detenuta dalle low cost in Italia. Numeri che si confrontano con quelli delle compagnie tradizionali che contano circa 56 milioni per le compagnie tradizionali, con una quota del 34%. Dal primo volo nel 1998, Ryanair, ricorda la compagnia, è cresciuta fino a raggiungere 29 aeroporti in tutta Italia, 17 dei quali sono basi, e opera oltre 7.000 voli settimanali su 730 rotte.

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