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Superbonus, Giorgetti: "Mai vista misura che costasse così tanto a beneficio di così pochi"

11 novembre 2022 | 11.12
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La conferenza stampa a Palazzo Chigi sul dl Aiuti quater: "Era misura a beneficio 1,5% italiani con redditi medio alti"

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''Difendo assolutamente la scelta di intervenire nel decreto legge'' per modificare il superbonus. ''Ho detto, e ribadisco, che non si è mai vista una misura che costasse così tanto per la finanza pubblica a beneficio di così pochi''. Lo afferma il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa che si svolge a Palazzo Chigi. ''La decisione di concentrare in modo selettivo'' la misura ''a favore dei redditi medio-bassi è una scelta politica'', aggiunge.

''Il sistema non può continuare così, non è sostenibile, e noi siamo totalmente impegnati per garantire la sostenibilità della finanza pubblica, che riguarda non semplicemente l'1,5% degli italiani che hanno potuto beneficiare di questa misura, molto spesso redditi medio alti'', ha detto ancora, aggiungendo: ''Noi siamo impegnati a tutelare soprattutto le famiglie in difficoltà, che sonno la larga maggioranza del popolo italiano e che meritano forse più attenzione'', sostiene il ministro.

''La stampa specializzata potrà cominciare a fare una grande opera di verità, a beneficio dei contribuenti e delle imprese'', secondo Giorgetti: ''Oggi ci troviamo a gestire una situazione molto critica, il nostro obiettivo è creare degli spazi affinché i crediti d'imposta esistenti, in qualche modo, possano essere ancora scontati''. Nel momento in cui questa misura è stata adottate, ricorda il ministro, ''era un a misura di emergenza e, probabilmente, non è stato valutato esattamente l'impatto sui conti dello Stato. Oggi siamo al governo, responsabilmente ci facciamo carico anche di qualche difetto di calcolo e di previsione, lo facciamo tenendo conto di quelle che sono le regole e anche il buonsenso''.

Quindi, avverte Giorgetti, ''chiunque si avvia a fare un investimento, dovrà valutare esattamente se l'impresa costruttrice, la banca, o un altro istituto, siano disponibili a riconoscere il credito perché, se non c'è, dovranno calcolare il proprio progetto di investimento in un altro modo''. Su quelle precedenti, invece, ''ci stiamo concentrando oggi: cercando di creare ulteriore spazio per quanto riguarda le aziende di credito che hanno manifestato pubblicamente il disagio rispetto a una situazione insostenibile, per scelte non adottate da questo governo, che cercheremo in qualche modo i correggere".

Sulla cessione del credito d'imposta si cercherà di ''intervenire perché questo è il problema reale di molte imprese''. ''Rispetto allo stock esistente cercheremo e stiamo definendo una possibile soluzione, una via d'uscita. Però voglio ribadire che la cessione e la cedibilità del credito è una possibilità, non un diritto'', dice ancora il ministro dell'Economia.

''Noi crediamo alle nostre previsioni macroeconomiche. Abbiamo fatto una stima prudente'' di cui ''siamo assolutamente convinti, magari tra qualche minuto concorderà anche lei, che la Commissione condivide le nostra previsione'', continua parlando di pil.

E sul caro bollette, ''abbiamo sicuramente innovato e rafforzato la copertura nei confronti del mondo delle imprese, per quanto riguarda il caro energia. Oltre al credito d'imposta c'è la rateizzazione, rispetto all'incremento delle bollette, che dovrebbe in qualche modo intervenire a mitigare almeno l'aspetto relativo alla liquidità''.

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