Il dossier del Servizio studi della Camera spiega che nel decreto legge che contiene le 'misure urgenti per il sistema bancario' non viene fissato il termine entro cui Bankitalia dovrà intervenire in materia. In sostanza manca un ''termine iniziale di effettiva applicazione della nuova disciplina''
L'attuazione della riforma delle banche popolari scatterà 18 mesi dopo le disposizioni che dovranno essere emanate dalla Banca d'Italia; ma nel decreto legge che contiene le 'misure urgenti per il sistema bancario' non viene fissato il termine entro cui palazzo Koch dovrà intervenire in materia. In sostanza manca un ''termine iniziale di effettiva applicazione della nuova disciplina''. Le osservazioni sono contenute nel dossier del Servizio studi della Camera, che valuta la qualità del testo all'esame di Montecitorio.
Nel dossier si ricorda che nell'articolo uno si concedono alle banche popolari 18 mesi per adeguarsi alle nuove regole, che dovrebbero scattare dall'entrata in vigore delle disposizioni di attuazione emanate dalla Banca d'Italia. Tuttavia nel decreto legge, osservano i tecnici, non è stato previsto ''alcun termine'' entro cui palazzo Koch dovrà emanare le nuove disposizioni.
Nello stesso articolo, prosegue il Servizio studi, si ''subordina implicitamente l'efficacia delle limitazioni al diritto al rimborso delle azioni, e degli altri strumenti finanziari, all'entrata in vigore di disposizioni la cui adozione è determinata dalla Banca d'Italia'' ma ''senza l'individuzione di un termine''. Secondo i tecnici andrebbe quindi ''valutata l'opportunità di individuare i termini entro cui la Banca d'Italia deve adottare le disposizioni attuative, al fine di rendere desumibile il termine iniziale di effettiva applicabilità della nuova disciplina''.
