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Torri Eur, Telecom 'lascia' la società: rischio contenzioso con Cdp

04 ottobre 2016 | 19.20
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Torri Eur, Telecom 'lascia' la società: rischio contenzioso con Cdp

Le Torri dell'Eur, che dovevano essere la nuova sede di Telecom Italia a Roma, rischiano di mettere contro la società telefonica e Cdp. Secondo quanto riferiscono all'Adnkronos fonti vicine al dossier, "è concreta la possibilità che si possa aprire un contenzioso" tra le due società che partecipano al 50% Alfiere, la joint venture proprietaria delle torri. A innescarlo la decisione di Telecom, già comunicata formalmente a Cdp, di recedere dall'accordo, avvalendosi della facoltà prevista dal contratto in caso di mancanza del permesso a costruire alla data del 30 settembre, permesso revocato dalla giunta Raggi a fine luglio.

Una decisione che la società telefonica considera a questo punto definitiva. Fra le condizioni previste dagli accordi fra Cdp Immobiliare e Telecom, unitamente alla concessione del permesso a costruire entro il 30 settembre, vi era anche il termine ultimo entro il quale l’immobile dovesse essere consegnato, ovvero entro la fine del 2017: termine che sarebbe oggi completamente irraggiungibile, data l’insussistenza del permesso a costruire. Sul futuro del progetto avrebbe poi pesato in maniera significativa l’indagine della procura di Roma e del Nucleo Speciale Anticorruzione della Guardia di Finanza, che avrebbero acquisito atti della precedente amministrazione comunale e iscritto l’ex assessore Caudo nel registro degli indagati. Telecom, evidentemente, si ritiene parte lesa nella vicenda. In assenza di un nuovo quartier generale e avendo già comunicato la disdetta dei contratti di alcuni immobili precedentemente locati in altre zone di Roma, la società telefonica sarà costretta a trovare soluzioni interne, recuperando spazi nelle sedi esistenti a Parco dei Medici o a Oriolo Romano.

Diversa sarebbe invece la valutazione di Cdp. Nel contratto tra le parti, sarebbe esplicitamente previsto che anche in caso di recesso ci sia una finestra disponibile per ritrovare un accordo. E sarebbe intenzione delle Cassa andare avanti nell'impresa, anche per non perdere le risorse già investite. Questo, anche alla luce del fatto che la Joint venture sta lavorando per riacquisire il permesso a costruire e attende a breve notizie positive in questo senso. E anche l'argomento degli oneri di urbanizzazione, pari a 24 mln secondo il Comune di Roma, non sarebbe un ostacolo, secondo l'interpretazione della Jv: qualora fossero effettivamente accertati, sarebbero a carico della precedente proprietà delle torri e non di Telecom.

In estrema sintesi, in un quadro reso complesso anche dalle diverse interpretazioni del problema che arrivano dal Campidoglio, la querelle per le torri dell'Eur potrebbe portare a un confronto a colpi di carte bollate. Non più tra Alfiere e l'amministrazione capitolina, come poteva essere prevedibile, ma tra i soci (o ex soci) della stessa Alfiere: Telecom e Cdp.

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