Resta chiuso e inaccessibile dietro a una fitta boscaglia l'antico palazzo Arrigoni Muti in passato al centro di una lunga battaglia contro la creazione di appartamenti in un "immobile di interesse storico-culturale". Dal comune rispondono che la situazione è ferma ormai dal 2011. La denuncia all'Adnkronos: "E' così da decenni, non si può entrare, né visitarla". Enti inutili, dieci miliardi all'anno di spesa per lo Stato
di Chiara Moretti
di Chiara Moretti
Da anni ormai una gru sovrasta villa Arrigoni Muti a Grottaferrata in passato al centro di una lunga battaglia contro la creazione di appartamenti in un "immobile di interesse storico-culturale" nel paese alle porte di Roma. A denunciare all'Adnkronos lo stato di abbandono dell'intera struttura è Giancarlo Giombetti, responsabile degli Ecologisti Democratici. "Mai visto un cartello di inizio lavori - dice Giombetti -, c'è sempre la gru su questa villa, che è abbandonata, disabitata. E' passata a vari proprietari che hanno tentato, negli anni Novanta, di costruirci appartamenti dentro. Attacchi 'rintuzzati' sempre dall'impegno delle associazioni ambientaliste".
La vicenda della 'Nobile Villa Arrigoni Muti', come reclamizzava negli anni passati il depliant dell'agenzia immobiliare, che si preparava a farne lussuosi appartamenti, fu anche nel 2011 al centro di una interrogazione parlamentare del deputato Ermete Realacci.
"L'immobile è articolato in diciannove appartamenti - riportava l'opuscolo dell'agenzia immobiliare -, ed è circondato da un ampio parco monumentale di 58mila metri quadri di cui oltre 22mila di giardino all'italiana". "Ora è tutto abbandonato, è così da decenni, non si può entrare nella villa, né visitarla - denuncia Giombetti - . Lo stabile è stato deturpato, i lavori non hanno rispettato l'impianto originario. E poi c'è sempre quella gru, ci chiediamo cosa ci faccia lì".
Dal comune rispondono che "la situazione è ferma ormai dal 2011" e che "la villa Arrigoni-Muti risulta a noi sempre di proprietà di Tuscolo & Co." ma si riservano di darci "informazioni più precise nei prossimi giorni".
D'altra parte sono pochi i soldi, dati nel 2014 dalla Regione Lazio, all'ente - finito più volte nella lista di quelli inutili - che si occupa di valorizzare le dieci ville tuscolane. Poco meno di 138 mila euro all'anno. Troppi soldi per non riuscire a fare nulla, troppo pochi per fare qualcosa di utile. "Non ce la facciamo - rivela all'Adnkronos uno dei tre dipendenti rimasti dopo i vari tagli con il commissario straordinario - queste sono ville d'epoca quando devi cambiare una finestra che ti costerebbe normalmente cinquecento euro, in realtà la vieni a pagare duemilacinquecento euro. I conti sono presto fatti".
Ma la finestra è il minimo. A Villa Sora l'ente è dovuto intervenire per rimettere a posto la porzione di tetto a copertura della sala 'degli Zuccari', tanti soldi. Nostri. Villa Sora però è proprietà dell'istituto dei Salesiani dove, avverte il guardiano, "nel giardino con fontana e pesci rossi non si può entrare, chieda il permesso scritto del direttore".
Ancora di proprietà privata ma con parte della gestione che pesa su enti pubblici, cioè sulle tasche dei cittadini che non possono usufruirne se non a pagamento, sono i due hotel ricavati nelle strutture: il primo a villa Tuscolana, l'altro (villa Grazioli) è l'antica omonima dimora Park Hotel.
Delle 10 ville in gestione all'ente poche sono quelle visitabili e solo in rarissime occasioni. "I proprietari ci hanno anche dato il permesso di far vedere villa Parisi - spiega un'operatrice dell'ufficio per il turismo di Frascati - ma con un gruppo di almeno quindici visitatori. Ma noi quando li raggiungiamo? Mica siamo ai Castelli della Loira!".
