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Comunicato stampa

Giacomo Goria: criptovalute, attenzione alla dichiarazione fiscale. E’ bene rivolgersi a commercialisti esperti

03 novembre 2022 | 10.07
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Giacomo Goria: criptovalute, attenzione alla dichiarazione fiscale. E’ bene rivolgersi a commercialisti esperti

Dal 2019 la detenzione di criptovalute è soggetta a monitoraggio fiscale. Non tutti lo sanno ma l’omessa compilazione può essere oggetto di ravvedimento operoso

Genova, 3 Novembre 2022 Bitcoin, Ethereum, Ripple, Litecoin, DOT, MATIC. Sono queste alcune delle oltre 2000 criptovalute quotate attualmente nei mercati specializzati. Un fenomeno, quello delle valute virtuali, che negli ultimi anni e soprattutto nell’ultimo biennio si è sviluppato sempre di più, diffondendosi in tutto il mondo.

Anche in Italia centinaia di migliaia di persone, molte giovani, hanno aperto un conto (wallet o portachiavi digitale) o un account su una piattaforma online (exchange); un’operazione piuttosto immediata e semplice. Ma a fronte di una così ampia diffusione ancora troppe persone non sanno che la detenzione di criptovalute va inserita nella dichiarazione dei redditi fin dal 2019 (con redditi dell’anno precedente). “E’ proprio così – spiega Giacomo Goria, titolare dello Studio Sciandra & Associati in Chiavari e Milano che si occupa di consulenza del lavoro, fiscale e tributaria – molti non sanno che se apro un wallet tramite un exchange questa operazione è soggetta a monitoraggio fiscale da parte dell’Agenzia delle Entrate. E’ la conseguenza indiretta di una norma che obbliga gli exchange ad una comunicazione trimestrale di tutti coloro che sono intestatari di conti virtuali, Quindi per non trovarsi brutte sorprese e non incorrere in more e cifre inaspettate da pagare, il mio consiglio è quello di fare i ravvedimenti con il fisco a partire dai redditi del 2018, primo anno in cui è diventato obbligatorio. In questo periodo io ne sto facendo numerosi per i miei clienti”.

La materia è comunque complessa perché non tutte le piattaforme di exchange sono uguali; qualche volta il wallet funziona come un conto estero, a volte no. “Per questo motivo – continua Giacomo Goria - un altro consiglio fondamentale che mi sento di dare è quello di rivolgersi a commercialisti competenti e che abbiano già molta pratica con le criptovalute. Visto che si tratta di tematiche nuove, diversi commercialisti non hanno ancora le conoscenze necessarie tanto che gran parte del mio lavoro attualmente è quello di fornire consulenza e formazione ai colleghi oltre che a tutti coloro che sono interessati al tema”

Per informazioni e approfondimenti si può consultare il sito

https://www.studiosciandra.com/

Contatti https://www.studiosciandra.com/

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