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Comunicato stampa

Firma Elettronica e Liberi Professionisti: è davvero necessaria?

07 luglio 2022 | 09.21
LETTURA: 3 minuti

Roma, 07/07/2022 - A seguito dell’ondata di smart working e della conseguente digitalizzazione della burocrazia, la firma elettronica è diventata uno strumento estremamente diffuso. La possibilità di autenticare i documenti comodamente e senza sprecare carta ha attirato parecchie aziende, che erano prima costrette alla firma autografa alla fine di ogni processo burocratico. L’introduzione di una autenticazione virtuale ha portato, inoltre, allo sviluppo di una serie di strumenti tecnologici indispensabili per renderla sicura e autentica.

Al pari degli altri business, anche il mondo dei liberi professionisti sta vivendo una ventata di digitalizzazione estrema e improvvisa. Per queste figure professionali, che si interfacciano con documenti virtuali quotidianamente, la firma elettronica è ormai diventata indispensabile.

Cos’è e a cosa serve la firma elettronica

La firma elettronica è uno strumento imprescindibile per accedere ai servizi online della pubblica amministrazione. La sua non ripudiabilità e il pieno valore legale di questo strumento ne garantiscono l’autenticità e la rendono obbligatoria per una serie di attività quotidiane di ogni libero professionista.

Tre caratteristiche fondamentali ne definiscono il valore, rendendola pari a quella autografa:

Autenticità: assicura la validità dell'identità del sottoscrittore del documento

Integrità: garantisce che il contenuto del documento firmato non sia stato alterato

Validità legale e non ripudio: è completamente legale e opponibile a terzi

Esistono tre tipi di firma elettronica con un livello di sicurezza variabile: Firma Elettronica Semplice (FES), Firma Elettronica Avanzata (FEA), Firma Elettronica Qualificata (FEQ).

La FEA e la FEQ hanno valore probatorio, sono quindi valide nel caso di una testimonianza in tribunale o come prova al pari della firma autografa. Per quanto riguarda invece la FES, il valore probatorio non è automatico, ma dovrà essere stabilito dal giudice.

Firma digitale e firma elettronica: la differenza

Nonostante siano spesso utilizzati come sinonimi, la firma digitale e quella elettronica sono due strumenti diversi. Infatti, secondo quanto stabilito nel CAD (Codice Amministrazione digitale) la firma digitale è: “un particolare tipo di firma elettronica avanzata”.

La firma digitale è prevista dal CAD, ma non è espressamente ripresa dal regolamento eIDAS (electronic IDentification Authentication and Signature) Europeo.

Perché la firma elettronica è necessaria oggi?

Tutte le categorie di liberi professionisti hanno bisogno della firma digitale o elettronica per validare una serie di pratiche, come la partecipazione a concorsi o bandi pubblici, la richiesta di finanziamenti, la sottoscrizione del Modello 730 e di atti pubblici, per emettere la fattura elettronica anche verso la Pubblica Amministrazione e inoltrare autocertificazioni.

Anche nel caso di procedure bancarie, di accesso alle pratiche INPS e all'Agenzia delle Entrate, la firma digitale ha notevolmente snellito i tempi burocratici. A proposito di questi ultimi, la firma elettronica è anche utile per richiedere lo SPID: il sistema di accesso necessario per utilizzare i servizi online della Pubblica Amministrazione.

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