Il governatore della città, Ziad Chebib, ha dichiarato guerra alle strutture prive di autorizzazione e ha chiesto alla polizia di intervenire per la chiusura dei centri.
Giro di vite a Beirut, la mecca della chirurgia plastica, contro i centri di estetica 'clandestini'. Il governatore della città, Ziad Chebib, ha dichiarato guerra alle strutture prive di autorizzazione e ha chiesto alla polizia di intervenire per la chiusura dei centri.
La notizia, riportata dal sito web del giornale libanese The Daily Star, arriva dopo che lo scorso novembre il ministro della Salute, Wael Abu Faour, era sceso in campo con una serie di provvedimenti per la regolamentazione del settore in un Paese, con poco più di quattro milioni di abitanti, dove il vizio del 'ritocco' è molto diffuso, anche in giovane età.
La normativa prevede che tutti i centri di estetica siano registrati presso il ministero della Salute e lavorino con personale qualificato. Secondo dati sul settore pubblicati di recente dalla stampa della regione, ogni anno nel Paese dei Cedri verrebbero effettuati ben 1,5 milioni di interventi. Senza contare i piccoli interventi da 'pausa pranzo', come le iniezioni di collagene, e i ritocchini 'mordi e fuggi'.