"Tornate a lavorare entro il 1 novembre o perderete il lavoro e sequestreremo i vostri beni". E' questo l'ennesimo ultimatum lanciato dall'organizzazione dello Stato islamico a Mosul, dopo quello in cui esortava i docenti della facoltà di Medicina a fare ritorno in città e li minacciava di punirli alla stessa maniera.
"Tornate a lavorare entro il primo novembre o perderete il lavoro e sequestreremo i vostri beni". E' questo l'ennesimo ultimatum lanciato dall'organizzazione dello Stato islamico (Is) a Mosul, nel nord dell'Iraq, dopo quello in cui esortava i docenti della facoltà di Medicina a fare ritorno in città e li minacciava di punirli alla stessa maniera.
In un documento su 'carta intestata' con il tipico logo nero e scritta bianca 'Non c'è dio se non Dio', rilanciato dal sito di notizie iracheno 'Ankawa', l'Is nella provincia di Ninive rivolge un "avvertimento a tutti gli impiegati del settore dei servizi", ai quali chiede di "attenersi ai turni di lavoro ufficiali", che prevedono la loro presenza "quotidiana".
Gli impiegati sono tenuti a "presentarsi presso la propria sezione a partire dal primo novembre 2014. In caso contrario - si legge - l'impiegato sarà licenziato e i suoi beni sequestrati". Segue una lista delle istituzioni a cui è stato inviato l'avviso. Il documento è datato 19 Dhu al-Hijja 1435, che corrisponde al 13 ottobre 2014 e porta il numero 31 di protocollo.