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Siria: attivisti assiri, curdi responsabili omicidio leader militare cristiano

06 maggio 2015 | 15.11
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Per l'analista Sulayman Yousef, l'episodio fa parte di un più ampio complotto contro i cristiani nel nordest della Siria in cui è coinvolto anche il regime

Siria: attivisti assiri, curdi responsabili omicidio leader militare cristiano

Le forze curde di protezione del popolo hanno assassinato il mese scorso un leader militare assiro siriano "per motivi politici", ovvero per "far emigrare i cristiani" dalla provincia di al-Hasakeh, nella Siria nordorientale. E' quanto denunciano ad Aki-Adnkronos International attivisti assiri siriani, che adducono come prova il fatto che Dawud Jandou, uno dei leader del Consiglio della guardia del Khabour, nel Rif di al-Hasakeh, è stato ucciso in una regione sotto il controllo delle forze curde.

Omicidio che ha suscitato un'ondata di sdegno negli ambienti assiri, secondo cui questo crimine "prende di mira la fratellanza tra le popolazioni locali e infligge un colpo alle fondamenta della convivenza" in quest'area. Questo soprattutto alla luce del fatto che il Consiglio della guardia del Khabour, assieme al Consiglio militare siriano, è una fazione militare assira siriana che combatte al fianco delle unità di protezione del popolo curdo (Ypg) contro l'organizzazione dello Stato islamico (Is) nel Rif di al-Hasakeh e di al-Qamushli.

Per l'esperto di minoranze assiro siriano Sulayman Yousef, questo episodio "è in relazione con il rapimento di circa 200 cristiani assiri siriani da parte dell'Is" a fine febbraio in occasione dell'assedio ai villaggi che sorgono sulle rive del fiume Khabour, nel nordest della Siria.

"E' la prima volta dall'inizio della crisi siriana che gli assiri siriani vengono presi di mira e uccisi a scopo politico", spiega Yousef ad Aki-Adnkronos International, secondo cui il regime di Damasco "sfrutta il dossier degli ostaggi per i suoi scopi e le sue agende particolari".

In tal senso, Yousef smentisce che l'Is abbia chiesto un riscatto di 100mila dollari per il rilascio dei 200 assiri siriani: "Si tratta di una richiesta proibitiva che mira a scoraggiare gli sforzi per la loro liberazione e coprire così le ragioni reali del sequestro, mascherando le parti realmente coinvolte in questo complotto contro gli assiri", conclude.

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