Abo Abd al-Aziz al-Qatari, fondatore e leader del gruppo jihadista siriano Jund al-Aqsa, è stato ritrovato morto a Deir Sonbol, villaggio della provincia settentrionale di Idlib. Lo riferiscono gli attivisti dell'Osservatorio siriano per i diritti umani, spiegando che Beir Sonbol è la roccaforte del Fronte dei rivoluzionari della Siria, alleanza di brigate dell'Esercito siriano libero, opposizione laica appoggiata dall'Occidente. La località è il villaggio natale di Gamal Marouf, leader del Fronte.
La notizia è stata confermata da Jund al-Aqsa sul suo account Twitter, dove si legge che il cadavere di al-Qatari è stato ritrovato "in una delle fosse comuni create dal Fronte dei rivoluzionari della Siria, una specie di pozzo dove i cadaveri vengono gettati a 33 metri di profondità".
Secondo fonti dell'Osservatorio, sono stati proprio gli uomini del Fronte a uccidere al-Qatari. L''emiro' di Jund al-Aqsa, di cui da almeno dieci mesi si erano perse le tracce, era un iracheno che aveva combattuto nelle file di al-Qaeda in diversi paesi, dall'Afghanistan alla Cecenia.
Era stato stretto collaboratore di Osama Bin Laden e del suo braccio destro - poi successore alla guida di al-Qaeda - Ayman al-Zawahiri. Rientrato in Iraq dalla Cecenia, aveva organizzato attentati soprattutto contro hotel e centri commerciali. Arrestato e condannato a morte, era stato rimesso in libertà prima dell'arrivo delle truppe americane, nel 2003.
Aveva combattuto contro gli Usa insieme ad Abu Musab al-Zarqawi, leader iracheno di al-Qaeda ucciso nel 2006. Entrato in Siria poco dopo l'esplodere della rivoluzione del 2001, ha partecipato alla fondazione del Fronte al-Nusra, gruppo jihadista tra i più importanti, da cui poi si era allontanato, fondando Jund al-Aqsa.
Questo gruppo ribelle era composto inizialmente soprattutto da stranieri, ma ha poi raccolto l'adesione di molti siriani fuoriusciti da altre formazioni ribelli.