Usa: Alabama, giudice tenta di bloccare in extremis nozze gay

Con un gesto di aperta sfida verso la magistratura federale, un giudice della Corte Suprema dell'Alabama ha ordinato la notte scorsa a tutti i giudici dello stato di non celebrare matrimoni gay. E' infatti prevista per oggi l'entrata in vigore della sentenza emessa lo scorso gennaio da un giudice distrettuale che ha dichiarato incostituzionale il divieto di sposarsi per le coppie omosessuali, approvato nove anni fa, con l'81% dei voti, nello stato del Sud, tradizionalmente conservatore.

Contro la nuova misura - che rende l'Alabama il 37esimo stato americano che riconosce i matrimoni gay - il giudice Roy Moore, che in passato ha già sfidato un giudice federale che imponeva di togliere una copia dei 10 comandamenti da un edificio pubblico di Montgomery, ha emesso un ordine per tutti i 68 giudici statali, una carica elettiva, in cui si stabilisce che "non si devano autorizzare licenze di matrimonio che siano in contraddizione" con la costituzione o la legge dell'Alabama. Ora, mentre alcune coppie gay hanno passato la notte fuori dagli uffici pubblici per poter essere tra i primi a sposarsi, non è ancora chiaro come i giudici dell'Alabama risponderanno all'ordine del giudice Moore.

I leader dei gruppi per i diritti dei gay dell'Alabama si sono detti fiduciosi nel fatto che la sentenza federale verrà rispettata: "noi andiamo avanti, e se ci verranno rifiutate le licenze di matrimonio e non verrà rispettata la sentenza federael, allora faremo ricorso contro questi giudici", ha annunciato Ben Cooper, presidente di Equality Alabama. Ma alcuni giudici hanno già dichiarato che sostengono solo il matrimonio "tra un uomo ed una donna" e qualcuno ha sospeso del tutto le celebrazioni dei matrimoni per evitare di dover rispettare l'ordine federale.