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In Italia Tacchetto e compagna: "Mai minacciati con armi"

15 marzo 2020 | 11.21
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La nota della Farnesina sull'atterraggio a Ciampino. Poi il racconto al pm

In Italia Tacchetto e compagna:

atterrato questa notte all’aeroporto di Ciampino Luca Tacchetto, sequestrato il 16 dicembre 2018 in Burkina Faso assieme alla compagna canadese Edith Blais. Ad attenderlo, tra gli altri, il Capo dell’Unità di Crisi della Farnesina, che è stata al fianco della famiglia negli ultimi 15 mesi". Lo riferisce una nota della Farnesina.

"Siamo stati trattati bene. Non ci hanno mai minacciato con le armi, mangiavamo tutti i giorni anche se poco". E’ questo il racconto di Luca al pm di Roma e ai carabinieri del Ros che lo hanno ascoltato. "Il sequestro e’ stato fatto da un gruppo che si è autodefinito jihadista vicino ad Al Qaeda. Per come ci hanno trattati credo fosse un gruppo esperto, abituato a gestire situazioni del genere", ha proseguito. "La sera del 12 marzo abbiamo notato che il gruppo dei nostri carcerieri si era allontanato da noi per dormire e ne abbiamo approfittato per scappare. Ci siamo fabbricati delle scarpe di fortuna - ha spiegato - con gli stracci di alcuni indumenti e abbiamo camminato per tutta la notte. Abbiamo raggiunto una ‘pista’ stradale e abbiamo continuato a camminare per ore. In seguito abbiamo fermato un camion che passava che ci portati ad una base militare".

"I nostri carcerieri ci hanno detto qualche giorno fa che in Italia c’erano dei problemi senza specificare che si trattava del coronavirus", ha aggiunto, continuando: "Siamo stati fermati poco lontano del Parco Nazionale ‘W’ che si trova tra il Burkina Faso, Benin e il Togo". A bloccarci, ha raccontato ancora, "un gruppo di sei mujaheddin: abbiamo camminato per settimane, anche a bordo di auto, moto e di una piroga. Siamo stati portati, nel gennaio dell’anno scorso nell’area desertica del Mali dove siamo rimasti per tutto il tempo del sequestro".

Per un periodo "io e la mia fidanzata siamo stati divisi, poi però quando lei ha cominciato a stare male ci hanno riuniti". Ogni tanto "effettuavamo dei trasferimenti ma restando sempre nella stessa area", ha spiegato.

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