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Caso Marò: Latorre e Girone, ci dispiace per i 2 pescatori ma siamo innocenti

06 febbraio 2014 | 12.49
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Caso Marò: Latorre e Girone, ci dispiace per i 2 pescatori ma siamo innocenti

"A noi dispiace per la perdita di due vite umane, ma non ci sentiamo assolutamente responsabili". Ad affermarlo, in merito alla morte di due pescatori indiani il 15 febbraio di due anni fa, è Salvatore Girone, che incontrando i giornalisti a Nuova Delhi, ha ricordato ai microfoni di RaiNews24 che si tratta di "un dispiacere del tutto umano, ma siamo innocenti e non ci sentiamo responsabili". Le altre notizie sulla vicenda

"Sia io che il mio collega - ha aggiunto Massimiliano Latorre - siamo cresciuti in due città, Taranto e Bari, che si affacciano sul mare dove una delle principali attività è la pesca: conosciamo pescatori, siamo noi stessi pescatori. Come militari, come uomini e padri di famiglia ci dispiace molto della perdita di due vite umane, ma non ci sentiamo assolutamente responsabili. Umanamente siamo molto dispiaciuti qualunque vita umana che si perda è un dispiacere per ogni uomo".

"Abbiamo molte manifestazioni di sincero affetto da parte del popolo indiano", ha poi voluto sottolineare Latorre durante la conferenza stampa. E da parte sua anche Girone ha raccontato di avere "conosciuto molti indiani in questo periodo e molti sono dispiaciuti nei nostri confronti, molta gente prega per noi".

I due fucilieri di Marina, riferisce Gr1 Rai, hanno ringraziato il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano per il suo impegno. Latorre e Girone sono in attesa della decisione della Corte Suprema prevista per lunedì prossimo, il capo di imputazione nei loro confronti non è ancora stato indicato. "Tutti quanti noi - ha detto Latorre - sappiamo quanto è importante la lotta alla pirateria. Come militare professionista italiano questo mi rammarica molto, ho passato molti anni come capo team, ero capo team anche sull'Enrica Lexie, noi lavoriamo per la Marina e per lo Stato, punto. Se qualcuno ha un'idea diversa non è un problema che ci riguarda".

Girone ha poi voluto ricordare il sostegno ricevuto nei loro confronti da parte dell'Italia. "Il sostegno di tutto il Paese intero - ha detto - c'è stato sin dall'inizio e questa è una bella cosa nei nostri confronti, miei e di Massimiliano, ma è soprattutto una bella cosa per tutto il Paese, quando vogliamo sappiamo essere uniti e lottare insieme per risolvere le questioni".

"I nostri due marò non sono terroristi, né sono dei pirati". Ad affermarlo è il ministro degli Esteri Emma Bonino, ribadendo da Gibuti che "sulle conseguenze a seconda di come saranno le posizioni lunedì", giorno dell'udienza della Corte Suprema, "tutte le opzioni sono sul tappeto".

"Penso - ha aggiunto Bonino - che, come finora, bisogna andare avanti come squadra in modo coerente, in modo disciplinato, con messaggi unici perché questo è anche quello che ci ha consentito, ripeto, di avere una solidarietà europea, che non era affatto scontata, perché i rapporti con l'India sono rapporti profondi di molti Paesi europei. Siamo riusciti con un lavoro piuttosto paziente, molto paziente anche se discreto, ad avere il sostegno intero dell'Unione europea e anche di altri Paesi, a partire dagli Stati Uniti, sappiamo bene che non era scontato e neanche facile".

"L'India - ha concluso la ministro - è un grande continente che ha rapporti profondi con molti Paesi anche europei, quindi ottenere questa solidarietà così esplicita e fattiva dell'Ue in quanto tale e dei capi di Stato è stato un lavoro paziente, discreto forse, ma molto impegnativo. Credo che sia una carta importante e spero che anche questa faccia riflettere le autorità indiane". Sul caso marò oggi si è nuovamente espresso anche il presidente del Consiglio Enrico Letta, che ha inviato una lettera ad un quotidiano italiano.

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