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Usa: Cyberattacco alla Sony, Casa Bianca decide sanzioni contro Pyongyang

02 gennaio 2015 | 20.40
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Il governo americano varerà nuove misure contro la Corea del Nord. Lo ha reso noto la Casa Bianca. L'ordine esecutivo è stato firmato da Barack Obama alle isole Hawaii, dove si trova in vacanza. Esperti informatici americani: "Il cyberattacco alla Sony non è dalla Nordcorea, prove contro sei persone"

Il leader nordcoreano Kim Jong-un (Xinhua)
Il leader nordcoreano Kim Jong-un (Xinhua)

Il governo americano varerà nuove sanzioni contro la Corea del Nord in risposta al cyberattacco contro la Sony Pictures Entertainment. Lo ha reso noto la Casa Bianca.

L'ordine esecutivo per le sanzioni è stato firmato da Barack Obama alle isole Hawaii, dove il presidente americano si trova in vacanza. Si tratta della prima risposta ufficiale dopo che le autorità americane hanno accusato Pyongyang dell'attacco informatico alla Sony in relazione al film 'The Interview'.

Le sanzioni "sono una risposta alle azioni e politiche provocatorie, destabilizzanti e repressive della Corea del Nord, in particolare per il suo attacco distruttivo e coercitivo alla Sony Picture Entertainment", ha detto il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest. "Prendiamo sul serio - ha aggiunto - l'attacco della Corea del Nord con l'obiettivo di provocare effetti finanziari distruttivi contro una compagnia americana, minacciare gli artisti e altre persone per ridurre il loro diritto alla libertà di espressione".

Sulla base dell'ordine di Obama, il dipartimento americano del Tesoro ha imposto sanzioni finanziarie a dieci alti funzionari nordcoreani e tre agenzie governative. Si tratta della principale agenzia d'intelligence nordcoreana, ritenuta responsabile del cyberattacco, oltre a quelle per il commercio di armi e la ricerca militare. Fra i funzionari presi di mira ve ne sono che operano in Namibia, Iran, Siria e Cina.

I cyber attacchi contro la Sony sono iniziati il 24 novembre, ad opera di un gruppo di hacker che si firma "i Guardiani della pace". Sono stati divulgati anche dati riservati e mail private di dipendenti della compagnia e infine sono giunte minacce di attacchi in "stile 11 settembre" ai cinema americani che avessero voluto proiettare il film "The Interview", una commedia su un complotto della Cia per assassinare il leader nordcoreano Kim Jong-un.

La Corea del Nord aveva bollato il film come "una dichiarazione di guerra", ma ha sempre negato la paternità del cyber attacco. E la società californiana di sicurezza informatica Norse Corp ha espresso dubbi sulla responsabilità nordcoreana, suggerendo che si possa trattare invece della vendetta di un ex impiegato della compagnia. Ma l'Fbi ha puntato decisamente il dito contro Pyongyang, rispondendo alla Norse che "non vi sono informazioni credibili che indichino come altri individui siano responsabili di questo cyber incidente".

Dopo le minacce di attacchi terroristici, la Sony aveva inizialmente deciso di non distribuire il film nelle sale. Ma dopo le numerose critiche per aver ceduto al ricatto, "The interview" è stato proiettato in 320 cinema americani e distribuito a pagamento online. Nei primi quattro giorni la pellicola ha rastrellato oltre 15 milioni di dollari con il download ed è stato scaricato a pagamento più di due milioni di volte.

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