Gaza, fonti israeliane: "Hamas rifiuta proposta Qatar e ostacola colloqui"

Almeno 30 persone sarebbero state uccise e 130 ferite a Rafah, durante un attacco israeliano contro l’unico centro di distribuzione alimentare ancora attivo della Global Humanitarian Foundation (Ghf)

Gaza, spari sulla folla in fila per gli aiuti - Afp
Gaza, spari sulla folla in fila per gli aiuti - Afp
12 luglio 2025 | 07.45
LETTURA: 6 minuti

Hamas ha respinto la proposta di mediazione avanzata dal Qatar per una tregua nella Striscia di Gaza e domani Israele presenterà una nuova proposta per il rispiegamento dei suoi militari. Secondo una fonte politica israeliana, che ha riferito a Ynet la decisione di Hamas di respingere la proposta, il movimento islamista "ostacola i colloqui, rifiuta di fare concessioni e accompagna i negoziati con una guerra psicologica volta a sabotare il processo, diffondere menzogne tra la popolazione di Gaza e fare pressione sull’opinione pubblica israeliana".

Israele avrebbe invece dimostrato "disponibilità a flessibilità nei negoziati", mentre Hamas "mantiene posizioni rigide che impediscono ai mediatori di far avanzare un accordo". La fonte ha sottolineato che se Hamas avesse accettato l’offerta qatariota, si sarebbe potuto giungere a un’intesa e avviare un negoziato di 60 giorni sulla fine della guerra, "in linea con gli obiettivi israeliani". Nonostante il rifiuto, le trattative a Doha proseguono anche nel fine settimana, con il team negoziale israeliano in contatto costante con il primo ministro Netanyahu, agendo "con pieno mandato sulla base della proposta del Qatar, già accettata da Israele".

Channel 12 rende noto che Israele domani presenterà una nuova proposta per il rispiegamento dei suoi militari lungo il corridoio Morag, nel sud della Striscia di Gaza, e nel perimetro della Striscia, in caso sarà raggiunto un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. I negoziati di Doha si sono bloccati proprio sulle mappe del ritiro dell'Idf in caso di accordo.

Alcuni funzionari palestinesi hanno rivelato alla Bbc a condizione di anonimato che Netanyahu avrebbe deciso di mandare a Doha una delegazione ''senza un mandato forte'' con lo scopo di rallentare deliberatamente i colloqui su Gaza. Della delegazione israeliana a Doha, infatti, non fanno parte i funzionari di più alto livello che hanno in precedenza preso parte ai colloqui. Non ci sono, ad esempio, il capo del Mossad David Barnea, il capo ad interim dello Shin Bet "Shin" e il ministro per gli Affari strategici Ron Dermer, come riportato dalla radio dell'esercito israeliano.

Secondo due fonti riportate dall'emittente britannica, i negoziati sarebbero ostacolati dalle proposte israeliane di mantenere truppe nel territorio. "Le trattative a Doha stanno affrontando una battuta d’arresto e gravi difficoltà a causa dell’insistenza di Israele, fino a venerdì, nel presentare una mappa di ritiro che in realtà è una mappa di riposizionamento e ridislocazione dell’esercito israeliano, più che un vero ritiro", ha dichiarato una fonte. Un'altra ha accusato Israele di "prendere tempo e ostacolare l'accordo per poter continuare la guerra di sterminio".

Sia Hamas che Israele hanno dichiarato che 10 ostaggi ancora vivi, rapiti il 7 ottobre 2023 e tuttora in cattività, verrebbero liberati se si raggiungesse un accordo per un cessate il fuoco di 60 giorni. I miliziani palestinesi vorrebbero un ritiro completo delle forze israeliane dalla Striscia, ma la delegazione israeliana avrebbe presentato ai colloqui una mappa che prevede il mantenimento delle forze militari in più del 40% del territorio palestinese.

Al Jazeera: "Spari Idf vicino a centro aiuti, almeno 30 morti a Rafah"

Intanto fonti palestinesi denunciano intensi raid israeliani contro Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, dopo che, seocndo quanto riferisce un inviato di al Jazeera, almeno 30 persone sarebbero state uccise e 130 ferite a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, durante un attacco israeliano contro l’unico centro di distribuzione alimentare ancora attivo della Global Humanitarian Foundation (Ghf). L'inviato di al Jazeera parla di colpi sparati "indiscriminatamente su una folla numerosa".

"Molte famiglie disperate dal nord stanno affrontando viaggi pericolosi verso il sud per cercare cibo", ha spiegato l'inviato, aggiungendo che i feriti sono stati trasferiti all’ospedale Nasser di Khan Younis, mentre "molti corpi giacciono ancora a terra".

La Ghf, sostenuta da Stati Uniti e Israele, aveva inizialmente aperto quattro centri di distribuzione a maggio, dopo la chiusura di oltre 400 strutture gestite dall’Onu. Con la sospensione delle attività a Khan Younis per lavori di manutenzione, resta operativo solo il punto di Rafah, creando pericolosi ingorghi umanitari.

Agenzie Onu: "Livelli carburante Gaza critici"

Le Nazioni Unite hanno avvertito che le gravi carenze di carburante nella Striscia di Gaza hanno raggiunto "livelli critici", col rischio di aumentare drammaticamente le sofferenze nel territorio palestinese dilaniato dalla guerra. "Dopo quasi due anni di guerra, la popolazione di Gaza sta affrontando difficoltà estreme, inclusa una diffusa insicurezza alimentare. Quando il carburante si esaurisce, ciò rappresenta un nuovo, insopportabile peso per una popolazione già sull’orlo della fame" scrivono sette agenzie Onu in una dichiarazione congiunta.

In settimana l'Alta rappresentante dell'Ue per gli affari esteri, Kaja kallas, ha annunciato il raggiungimento di un accordo tra Ue e Israele per aumentare i livelli di aiuto umanitario a Gaza, inclusi i flussi di carburante. Ieri le autorità israeliane hanno dichiarato di aver trasferito nel corso della settimana 150.000 litri di carburante nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom, in seguito a una direttiva dei vertici politici.

Iran, Wsj: "Trump non si oppone a nuovi raid di Israele"

Intanto, sul fronte Iran, il primo ministro israeliano avrebbe detto al presidente americano Donald Trump di essere pronto a ordinare nuovi raid se Teheran andasse avanti con il suo programma nucleare. Trump, che si è detto preferire una soluzione diplomatica con Teheran, non si sarebbe comunque espresso contrariamente all'ipotesi di nuovi raid. E' quanto riferisce il Wall Street Journal a proposito del contenuto dell'incontro tra Trump e Netanyahu alla Casa Bianca.

Il presidente degli Stati Uniti spera comunque di usare la minaccia di ulteriori attacchi per convincere l'Iran a firmare un accordo che gli impedisca di sviluppare una bomba atomica.

Un alto funzionario israeliano citato dal Wall Street Journal a condizione di anonimato ha detto che Trump potrebbe fare pressioni su Netanyahu affinché non colpisca l'Iran per preservare i colloqui diplomatici, ma Israele potrebbe non chiederebbe necessariamente un esplicito via libera americano prima di attaccare.

Il portavoce del Pentagono Sean Parnell ha intanto confermato che un missile balistico iraniano ha colpito il 23 giugno scorso una struttura chiave per le comunicazioni militari statunitensi presso la base aerea di Al Udeid in Qatar. Nell'attacco è stata colpita una cupola geodetica che ospitava apparecchiature di comunicazione americane di sicurezza. Quello del Pentagono è il primo riconoscimento ufficiale da parte degli Stati Uniti dei danni alla base, che funge da snodo centrale per le operazioni americane nella regione.

Antisemitismo, l'accusa di Israele al Nyt in uno studio

Il New York Times è intanto finito nel mirino di un'analisi condotta dal professor Eytan Gilboa dell'Università Bar-Ilan, in Israele, secondo il quale il giornale avrebbe "creato le condizioni ottimali per far aumentare l'antisemitismo" durante la sua copertura del conflitto scoppiato il 7 ottobre del 2023 con l'assalto di Hamas e la successiva rappresaglia israeliana contro la Striscia di Gaza.

Esperti analisti dei media, citati dal Jerusalem Post, sostengono che, oltre agli editoriali, il giornale dovrebbe assumersi maggiori responsabilità rispetto alla crescente normalizzazione dell'antisemitismo attraverso le sue scelte di copertura. I dati esaminati dallo studio sostengono che la copertura mediatica del Nyt relativa ai palestinesi è stata più del doppio rispetto a quella dedicata a Israele e agli ostaggi.

Leggi anche
Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza