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GB, polemica per l'opuscolo che invita i genitori a dire ai figli "ti voglio bene"

02 maggio 2014 | 16.07
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GB, polemica per l'opuscolo che invita i genitori a dire ai figli

Roma, 2 mag. (Ign) - Dire spesso “ti voglio bene” o “ti amo” ai propri figli contribuisce a migliorare l'apprendimento a scuola. Non solo dimostrazioni d'affetto, quindi, ma anche parole. Il consiglio è contenuto in un opuscolo diffuso dall'Associazione Nazionale dei Dirigenti Scolastici nel Regno Unito, il NAHT, nel quale si raccomanda di utilizzare alcune espressioni quali “stai imparando in fretta”, “stai facendo la cosa giusta” oppure “continua così che ci sei quasi” per aiutare i figli ad affrontare serenamente le difficoltà incontrate a scuola e far crescere l'autostima.

Il volantino sul quale è stato scritto il promemoria verrà distribuito nelle scuole dai circa 30.000 membri del sindacato. Una scelta che non è piaciuta a diverse associazioni né ad alcuni ex dirigenti, che accusano il NAHT di avere un atteggiamento “paternalista” e offensivo verso i genitori, che non hanno bisogno di questi accorgimenti per crescere i propri figli. L'opuscolo contiene anche altri consigli finiti nel centro delle polemiche: da quanto tempo bisogna tenere i bambini all'importanza di giocarci o fare con loro un passeggiata al parco.

“Sono comportamenti che vengono da soli”, ha detto Chris McGovern, ex dirigente scolastico e presidente della 'Campaign for Real Education'. “I genitori non hanno bisogno di queste cose. Ci si deve fidare di più dei padri e delle madri. Altrimenti c'è uno Stato-bambinaia che interferisce, danneggia i bambini e sancisce il fallimento di chi lavora nelle scuole”.

L'iniziativa del NAHT è la quinta di un serie che riguarda alcuni argomenti sensibili nell'età scolare e che hanno come obiettivo il miglioramento dell'alfabetizzazione in tutto il Paese. “I genitori oggi vivono sotto pressione e può succedere che dimentichino anche le piccole cose che possono fare la differenza per l'autostima di un bambino. A volte diamo per scontato che i nostri figli sappiano di essere amati, ma i bambini hanno bisogno di sentire anche le parole”, dice il presidente del NAHT Bernadette Hunter. “Se i bambini si sentono felici a casa, entrano in classe senza preoccupazioni e sono pronti ad imparare”.

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