La senatrice del Massachussets, che la sinistra del partito vorrebbe candidata alla nomination democratica per la Casa Bianca, sarà l'ospite d'onore della riunione a porte chiuse della Democracy Alliance che si apre oggi a Washington.
Hillary Clinton è stata snobbata dall'elite dei finanziatori più liberal dei democratici che hanno organizzato un meeting a porte chiuse, che si apre oggi a Washington, in cui la stella sarà Elizabeth Warren, la senatrice del Massachussets che molti vorrebbero vedere scendere in campo per contendere la nomination democratica del 2016.
L'assenza del nome dell'ex segretario di Stato tra gli speaker dell'incontro annuale della Democracy Alliance, che ha tra gli oratori principali il vice presidente Joe Biden, rafforza quindi la tesi che l'ala progressista del partito democratico continua a pensare che l'ex economista di Harvard avrebbe molte più possibilità di galvanizzare la base liberal del partito, che è stata cruciale per le vittorie di Barack Obama nel 2008 e 2012.
Intanto, la Warren potrebbe nelle prossime ore acquistare una posizione nella leadership della minoranza democratica del nuovo Senato a guida repubblicana che si insedierà a gennaio. Si avviano infatti oggi le elezioni dei nuovi leader e, secondo fonti vicine al partito, la senatrice è tra i candidati. Una scelta che, se confermata, intende quindi dare evidenza ad una delle voci più liberal ed influenza nel decidere l'agenda della futura opposizione nel Senato.
In un recente articolo scritto per il Washington Post, la Warren ha sottolineato che la sconfitta di mid term dovrebbe spingere l'amministrazione ed i democratici a portare avanti un'agenda più progressitsa invece di cercare posizioni di compromesso e negoziato con i repubblicani. Insomma, la linea che Obama sembra voler seguire per la riforma dell'immigrazione che, a quanto è stato anticipato dalla stampa americana, il presidente si accinge a varare per decreto la prossima settimana, in aperta sfida della futura maggioranza repubblicana al Congresso.
Warren parteciperà oggi ad un seminario sull "economia che può funzionare per tutti, un piano progressista ed un cammino per realizzarlo", incentrato, recita il programma, sulla constatazione che "non è sostenibile" un modello economico in cui "il Dow Jones sale, i salari reali diminuiscono e la disoccupazione diventa cronica". Biden invece sarà l'ospite d'onore della serata di gala domani al Newseum che vedrà la presenza di oratori e finanziatori.
Ma l'incontro sarà soprattutto l'occasione per gli animatori di "Ready for Warren", il super Pac che si è già costituito per preparare, finanziariamente, l'eventuale discesa in campo della senatrice, di incontrare i finanziatori e tastare il terreno. E non è certamente un caso che due ex membri della Democracy Alliance - dove l'anno scorso Warren fu accolta come una rockstar - siano stati tra i primi finanziatori del gruppo indipendente.
