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Il caso

Non trovano la vena, esecuzione rinviata

26 febbraio 2018 | 18.51
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Non trovano la vena, esecuzione rinviata

Hanno provato a trovare una vena per praticare l'iniezione letale per oltre due ore, senza riuscirci. Per questo l'esecuzione capitale di Doyle Lee Hamm, condannato a morte in Alabama per aver ucciso un commesso di un motel durante una rapina nel 1987, è stata rinviata a data da destinarsi. A darne notizia, l'avvocato del condannato, Bernard E. Harcourt, che prima del rinvio dell'esecuzione aveva chiesto più volte, senza riuscirci, che la sentenza di morte venisse revocata essendo Hamm malato di cancro.

L'avvocato, che ha definito una "tortura" il tentativo dei medici del carcere durato circa due ore e mezzo, già dal luglio scorso aveva avvisato lo staff sanitario del carcere che - a causa del cancro, dell'epatite C e del precedente uso di droghe - le vene del condannato potevano essere compromesse e l'esecuzione, come poi accaduto, sarebbe potuta non riuscire come pianificato. Martedì scorso, tre giorni prima dell'esecuzione, il giudice distrettuale Karon O Bowdre, riporta la BBC, aveva reso noto il parere del medico indipendente chiamato ad esprimersi sul caso: "L'esperto medico indipendente della Corte - si legge nell'ordine del giudice - ha riferito che il signor Hamm ha vene periferiche accessibili nelle sue estremità inferiori e che le vene periferiche nelle sue estremità superiori, pur essendo accessibili, sarebbero più difficili da raggiungere e richiederebbero un operatore esperto che utilizzi una guida ecografica". Il 23 febbraio scorso, infine, il tentativo di esecuzione, il suo fallimento e il rinvio.

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