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Padre Caprio: "Missione Zuppi a Mosca ora assume ancor più valore"

24 giugno 2023 | 16.53
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Don Mercanzin: "Putin cominci a distanziarsi dal Patriarca Kirill"

Padre Caprio:

La missione di pace dell’inviato del Papa, Matteo Zuppi, a Mosca “se non salterà per ragioni tecnico- diplomatiche” dopo la rivolta di Prigozhin contro Putin, “in questo contesto assume ancora più valore”. Ne è convinto padre Stefano Caprio, docente al Pontificio Istituto Orientale, grande esperto di Russia, dove è stato missionario negli anni a cavallo tra Yeltsin e Putin. “Il rischio che la missione salti esiste - premette all’Adnkronos padre Caprio - ma se non accadrà, la missione di Zuppi assume ancora più valore perché diventa un messaggio diretto ai russi, una testimonianza ulteriore della necessità di cambiare”. Sottolinea il grande esperto di Russia che ciò che ”preoccupa, non è solo la strage degli ucraini ma la distruzione interna della Russia, della sua cultura, della società, dei suoi valori”.

Padre Caprio analizza anche la rivolta di Prigozhin: “Questa cosa è un po’ una boutade. Prigozhin vuole a tutti i costi mettere nell’angolo i generaloni. E, avendo un esercito di 50mila uomini che valgono quanto 300mila normali, potrebbe certamente creare problemi grossi, però non credo che Prigozhin voglia arrivare a questo, quanto, piuttosto, spaventare Putin”.

Tornando alla missione di pace dell’inviato del Papa, padre Caprio fa notare che lo scopo “non è nemmeno quello di trovare l’accordo tra russi e ucraini ma di ricordare a tutti i valori della fratellanza e della pace”.

La rivolta contro Putin segna “l’inizio della fine di Putin: il fuoco amico è sempre peggiore del fuoco nemico”. Ne è convinto don Sergio Mercanzin, fondatore di Russia Ecumenica, che pensa che la missione di pace dell’inviato del Papa, Zuppi, ora più che mai possa avere un peso enorme. “ Potrebbe essere la ciambella di salvataggio per Putin”, dice all’Adnkronos il ‘padre’ di Russia Ecumenica.

Zuppi, dopo la missione a Kiev, a breve, dovrebbe recarsi a Mosca. Questa seconda tappa, osserva il fondatore di Russia Ecumenica, “potrebbe essere uno spiraglio importante. Zuppi agisce per conto del Papa e se Putin cominciasse a dare importanza al Papa , e a distanziarsi dal Patriarca Kirill che gli ha dato ragione benedicendo la guerra dall’inizio, e a cavalcare questo momento, si potrebbe cominciare a pensare alla pace”.

”Putin - osserva don Mercanzin- si è fidato dei mercenari della Wagner, degli scatenati ceceni, di quanti ha liberato dalla galera. Ha messo insieme una accozzaglia: da un lato hanno mezzi, dall’altra hanno gente che non è motivata ad usarli, tantomeno con un popolo amico come gli ucraini. Io spero che finisca presto questa guerra. C’è chi pensa che Putin possa suicidarsi quando realizzerà la catastrofe. Io gli auguro lunga vita ma, con l’Ucraina, ha rovinato anche la Russia. La missione di Zuppi ha un peso enorme”.

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