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Poletti (Odessa Journal): ''Siamo obiettivo finale più importante di Kiev, Papa in difficoltà per dialogo''

03 maggio 2022 | 15.33
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Poletti (Odessa Journal): ''Siamo obiettivo finale più importante di Kiev, Papa in difficoltà per dialogo''

''Odessa in questo momento è sotto attacco missilistico''. E ''se c'è l'ostinazione di continuare questa guerra'', allora ''Odessa torna a essere l'obiettivo finale''. Un ''obiettivo ancora più importante di Kiev perché significherebbe il controllo sul Mar Nero''. E' quanto spiega all'Adnkronos l'imprenditore milanese Ugo Poletti, direttore dell'unico giornale online in lingua inglese di Odessa 'The Odessa Journal', il giorno dopo l'attacco missilistico nel quale è rimasto ucciso un ragazzo di 15 anni.

''Tutti ci illudevamo che dopo due mesi di combattimenti fossimo arrivati a una tregua, a un ragionamento serio, ma in questo momento siamo sotto attacco missilistico'', afferma Poletti, aggiungendo che ''pensiamo che non sia possibile attaccarci dal mare'' e ricordando che ''ieri due motovedette russe sono state affondate da droni turchi dell'esercito ucraino. Questo conferma che le navi russe sono in una situazione di rischio se si avvicinano alla costa''.

Ma ''se c'è un'ostinazione a continuare questa guerra, come stanno minacciando i russi, allora Odessa torna a essere un obiettivo finale fondamentale, più di Kiev. Perché avere tutta la costa dell'Ucraina significa che la Russia ha l'egemonia sul mare''. Poletti ritiene quindi che Odessa sia ''l'obiettivo finale, che cambia anche i giochi''.

Ma allo stesso tempo mette in luce come non sia facile arrivare alla città. ''Odessa è molto ben difesa, bisogna arrivarci. Da terra è molto difficile da raggiungere anche perché ci sono diverse barriere geografiche, diversi corsi d'acqua da attraversare da dove sono i russi adesso, a Kherson'', spiega, sottolineando la necessita di ''sbaragliare l'esercito ucraino'' per raggiungere Odessa.

''Adesso è così, per le prossime settimane sarà così, tra un anno non lo so. Perché se i russi faranno una leva obbligatoria e recluteranno altre centomila persone da addestrare, ci vorranno sei mesi, ad autunno avremo un'offensiva pesantissima'', aggiunge. La speranza è nelle ''sanzioni economiche, che faranno arrivare meno risorse ai russi''. Quindi ''la Russia minaccia ed è sempre più aggressiva, ma se lo potrà permettere? Tra sei mesi saranno in grado di rifornire i loro soldati di munizioni? Di riparare i carri armati?''.

Intanto, commentano con l'Adnkronos l'intervista che Papa Francesco ha rilasciato al 'Corriere della Sera' e nella quale mette in luce l'importanza della città sul Mar Nero nella guerra in Ucraina, Poletti ''le parole del Papa mettono in luce il fatto che il dialogo con chi non vuole dialogare è impossibile. Anche in Italia c'è un'ossessiva richiesta di dialogo, ma questo non sarà possibile fino a che l'interlocutore non sarà disponibile''. Per Poletti ''il Papa stesso è in una situazione di difficoltà perché non ha il supporto delle altre chiese cristiane'', prosegue Poletti sottolineando che ''nel momento in cui il capo della Chiesa ortodossa di Mosca, il patriarca Kirill, ufficialmente supporta l'invasione dell'Ucraina e appoggia l'idea di una guerra di valori, con la Russia campione di valori contro l'Occidente portatore di valori malsani, è chiaro che il Papa non è il benvenuto in questo tipo di dialogo''.

E questo perché ''innanzitutto il Papa rappresenta il cristianesimo dell'Occidente, quindi liberale e favorevole ai valori della democrazia''. Per cui, prosegue Poletti, ''abbiamo due religioni, una cattolica e una ortodossa, che si ispirano allo stesso Vangelo e che teoricamente hanno gli stessi valori, che su questa guerra non sono d'accordo''. Anche per quello il presidente russo Vladimir ''Putin non risponde. Se iniziasse a dialogare con il Papa darebbe fastidio al suo sponsor fondamentale che è il patriarca di Mosca''.

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