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Scontro sui vaccini, Villa (Ispi): "L'Ue ora più vicina ad America di Trump"

28 gennaio 2021 | 19.09
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"La crisi di fiducia c'è, ma i governi hanno fatto comunque un affare, perché possono dire che quanto sta succedendo è colpa dell'Europa"

La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen
La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen

Nello scontro sui vaccini tra l'Unione Europea ed Astrazeneca e Pfizer Biontech l'Ue "è molto più vicina a quella che era l'America di Donald Trump". E' l'effetto, paradossale, della guerra in corso nelle ultime settimane tra Bruxelles e le due multinazionali produttrici dei vaccini contro il coronavirus, secondo l'analisi di Matteo Villa, esperto dell'Ispi, che tra l'altro mette in conto come ulteriore conseguenza "un calo di fiducia" nei confronti dell'Ue.

"La crisi di fiducia c'è - ammette Villa, parlando con l'Adnkronos - ma i governi hanno fatto comunque un affare, perché possono dire che quanto sta succedendo, il taglio delle forniture dei vaccini, è colpa dell'Europa. Al solito è la soluzione migliore per i governi, anche se l'Ue, alla fine, ne uscirà con le ossa rotte, ma come sempre sopravviverà, perché fa comodo a tutti avere un capro espiatorio".

Ma quello che preoccupa di più l'esperto dell'Ispi è che l'Ue sta finendo per comportarsi come faceva l'America di Trump, "è molto più vicina a quel modello, con i negoziati bilaterali, la minaccia di sanzioni e la chiusura agli altri Paesi per avere più vaccini in Europa".

Secondo Villa, poi, è probabile che "nel negoziato con Astrazeneca siamo andati un po' troppo lisci, però è anche vero che in quel momento non avevamo idea di quando il vaccino sarebbe arrivato, nessuno si aspettava che i trial sarebbero finiti così presto e che ci sarebbe stato da autorizzarli così rapidamente".

"E' vero che le dosi sono limitate e quindi il collo di bottiglia ce lo siamo beccato noi, che noi siamo stati più lenti ad autorizzare e che le dosi siano finite altrove", sostiene l'esperto, ma è altrettanto vero che l'Europa "ha fatto le cose che ci si aspetta da lei, procedendo con cautela ed aspettando le autorizzazioni, pur se questo adesso ci si ritorce contro". Con la conseguenza che "adesso vuole limitare l'export di vaccini, quando invece nei mesi scorsi si era fatta promotrice dell'Alleanza globale Covax" per un vaccino equo ed accessibile a tutti.

Infine, l'esperto, autore tra l'altro del rapporto "Coronavirus: la letalità in Italia, tra apparenza e realtà", parla delle possibili conseguenze dello scontro Ue-Astrazeneca sul rapporto Bruxelles-Londra. "L'Unione - chiosa - non si farà scrupoli di trattare il Regno Unito come Paese terzo e come Paese terzo non privilegiato, soprattutto su una materia così scomoda come i vaccini".

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