Al suono delle sirene in tutto il Paese, gli israeliani sono rimasti in silenzio per due minuti in ricordo dei sei milioni di ebrei trucidati dai nazisti durante la Seconda guerra mondiale. Alle 10 in punto, ora locale, la gente si è raccolta in silenzio, fermando anche le auto lungo le strade. Poco dopo è iniziata la posa di corone di fiori al mausoleo dell'Olocausto Yad Vashem a Gerusalemme, mentre altre cerimonie si sono svolte in scuole e università. Sia allo Yad Vashem, che in successivo evento alla Knesset, il parlamento israeliano, verranno letti i nomi di alcune vittime.
Le cerimonie si erano aperte al tramonto di ieri sera al memoriale dell'Olocausto, quando sei sopravvissuti alla Shoah hanno acceso sei torce in memorie delle vittime. Nel suo discorso in quest'occasione, il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha accusato il mondo di non aver imparato la lezione della Seconda guerra mondiale e di trattare "l'aggressione" iraniana in Medio Oriente con lo stesso approccio "dell'appeasement" che fu inizialmente adottato verso i nazisti.
Malgrado le Nazioni Unite abbiano stabilito il 27 gennaio come giornata internazionale per ricordare l'Olocausto, Israele ha fissato il Giorno del Ricordo il 27 del mese ebraico di Nissan, una settimana prima della festa dell'Indipendenza. Una successione che vuole essere il simbolo della nascita dello Stato d'Israele dopo la tragedia della Shoah. In Polonia, migliaia di ragazzi ebrei parteciperanno oggi all'annuale Marcia dei vivi, lungo il percorso di tre chilometri da Auschwitz a Birkenau, i due principali lager nazisti.