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L'attentatore del treno Amsterdam-Parigi era stato in Siria

Spara con Kalashnikov, due marines impediscono la strage (Video)

(AFP) - AFP
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22 agosto 2015 | 09.20
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L'uomo armato di kalashnikov che è stato bloccato ieri sera sul treno Amsterdam-Parigi (FOTO) era stato recentemente in Siria. Lo scrive il sito del quotidiano spagnolo 'el Pais', citando fonti dei servizi di Madrid.

L'uomo, che sarebbe stato identificato come il 26enne Ayoub el-Qahzzani, è marocchino o di origine marocchina. Fonti dell'unità spagnola di antiterrorismo hanno indicato che il giovane, segnalato nei registri come estremista, ha abitato in Spagna per un anno fino al 2014, quando ha deciso di trasferirsi in Francia. Le stesse fonti hanno precisato che l'autore dell'attacco è poi partito per la Siria, ritornando infine in Francia.

Il sospetto è salito a Bruxelles sul treno Thalys diretto a Parigi portando con sé un Kalashnikov, una pistola, nove caricatori e un'arma da taglio. Bloccato da due soldati americani (GUARDA), che sono rimasti feriti (FOTO), è stato poi arrestato alla stazione francese di Arras.

Ma è stato anche grazie all'intervento di un passeggero francese che i militari si sono resi conto di quanto stava per accadere. A quanto ha dichiarato il ministro francese degli Interni Bernard Cazeneuve, riferisce il sito di Le Figaro, il passeggero voleva entrare alla toilette ma si è trovato di fronte un uomo armato di kalashnikov e ha tentato di fermarlo.

L'aggressore ha allora aperto il fuoco e il colpo ha messo in allerta i due soldati che sono intervenuti, ha detto il ministro. Una pallottola vagante - ha aggiunto - ha ferito un uomo con la doppia nazionalità francese e americana, che non è in pericolo di vita.

Parla anche l'attore francese Jean-Hugues Anglade, 60 anni, che a 'Paris Match' racconta: "Abbiamo sentito dei passeggeri urlare in inglese 'sta sparando, sta sparando, ha un kalachnikov...' ero con i miei due figli e la mia compagna e all'improvviso alcuni membri del personale hanno iniziato a correre nel corridoio con la schiena abbassata, il volto pallido. Sono corsi dietro la porta metallica della motrice e si sono chiusi dentro. Il tiratore era a qualche decina di metri da noi, si avvicinava e ho pensato che saremmo morti tutti, che ci avrebbe ucciso".

"Ci siamo visti morire perché eravamo prigionieri del treno - ha sottolineato Anglade nella sua testimonianza choc - ed era impossibile uscire da quell'incubo. E' terrificante sentirsi così impotenti, cercavamo tutti una via di fuga, un modo per sopravvivere. Spalle al muro abbiamo iniziato a urlare e a bussare contro la porta della motrice, supplicando il personale di aprire, volevamo che reagissero in qualche modo, ma nessuno ha risposto. E' stato inumano. Ho protetto i bambini con il mio corpo, rassicurandoli che tutto sarebbe andato bene".

"Eravamo alla mercé dei proiettili, aspettavamo la morte, non avevamo scelta - incalza l'attore - poi un ragazzo ci ha avvertito che il tiratore era stato preso da due soldati americani e ci siamo sentiti fuori pericolo. Sto bene, ho solo cinque punti di sutura; siamo ancora sotto choc ma vivi, è un miracolo. Voglio rendere omaggio al coraggio eroico dei soldati americani, senza di loro, a quest'ora saremmo morti".

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